“Arte nell’ombra – 2 artiste in 4D” è un omaggio che Grazia Resta e Ruza Gagulic vogliono fare a quell’illustre “sesto senso” delle donne, alla loro intelligenza emotiva, alla sensibilità, alla capacità tutta femminile di andare oltre l’apparenza.
Diverse per formazione, cultura e percorso lavorativo, Grazia Resta e Ruza Gagulic sono accomunate da un’attenta e instancabile ricerca artistica che le ha portate, nel corso degli anni, a indagare al di là della forma, nella sfera sensoriale, oltre lo spazio tridimensionale.
La sperimentazione di entrambe, seppure attraverso strade diverse e diverse tecniche espressive, è volta a scoprire come un’opera d’arte possa interagire nella quarta dimensione, una sorta di “universo parallelo” che esiste solo oltre lo spazio, fatto esclusivamente di percezioni e di idee; un mondo in cui non esistono forme definite ma solo le proiezioni che di esse fabbrica la nostra mente.
E proprio sulle proiezioni si articola questa mostra: le opere, attraverso un percorso suggestivo costruito pressoché interamente al buio, scompaiono quasi totalmente dietro la loro stessa ombra, che viene riprodotta sul muro retrostante, arricchita di particolari invisibili nella terza dimensione.
Così, attraverso la sua proiezione, l’opera sfonda il muro dello spazio tridimensionale per rivelare la sua essenza più intima, più autentica, ciò insomma, che “non si vede ma c’è”; l’opera si annulla per lasciare spazio alla sua ombra che, rubandole la scena, diviene protagonista assoluta di una mostra dall’altissimo impatto emotivo.
Grazia Resta, dopo una lunga esperienza come stilista di moda, spinta dall’interesse
Per gli oggetti quotidiani e i mobili scartati giunge ad occuparsi di “arredamento di recupero” creando complementi d’arredo che firma col marchio Vico dell’Arte. Parallelamente si dedica all’arte attraverso personalissima ricerca, sperimentazione e reinterpretazione di materiali industriali e di scarto: non esiste per la Resta una materia “nobile”, una volta decontestualizzato, tutto può diventare arte. Individuare, isolare, trasferire, ricollocare e risignificare, scorporando il tutto in una sequenza di passaggi, è il complesso percorso che, insieme a uno spiccato gusto del colore e della materia, porta a quella particolare alchimia, frutto del modus operandi della Resta.
Ruza Gagulic, bosniaca, si diploma all’Accademia di Belle Arti di Roma, lavora in Germania, tra Monaco e Norimberga, dove si dedica alla pittura sacra, quindi torna in Italia interessata a una ricerca artistica diversa dalla pittura tout court, a partire dai supporti su cui sviluppare l’opera: non tele o tavole, ma un materiale trasparente come il plexiglass, che dipinto e intagliato, una volta appoggiato vicino al muro non si limita ad essere una semplice scultura tridimensionale: proiettando la sua stessa ombra sul muro retrostante, il soggetto ritratto “scompare” letteralmente alla vista, nascosto dalla propria ombra che diventa la vera opera d’arte.
Le opera di Grazia Resta e Ruza Gagulic sono state esposte in numerose gallerie in Italia e all’estero.