Gli Assessori regionali Paola Gazzolo (Difesa Suolo) e Alfredo Peri (Programmazione Terrioteriale) hanno partecipato nella giornata di giovedì al convegno “Tutela, natura, risorse nel territorio fluviale”, promosso da Aipo a Taglio di Po, in provincia di Rovigo. Si è trattato di un’occasione per dar vita ad una tavola rotonda sul futuro del Grande Fiume tra gli assessori di tutte le regioni rivierasche (ad eccezione del Piemonte, assente per impegni precedentemente assunti). Futuro che, nelle parole dell’Assessore Gazzolo, non può che passare per il Piano di gestione dei sedimenti ed il rilancio del Progetto Speciale “Valle del Po”. “In questi anni – è intervenuta l’Assessore – sono stati elaborati importanti strumenti di pianificazione: ora si tratta di attuarli. A partire dal Progetto “Valle del Po”, che avrebbe portato in dote 180 milioni di euro per la messa in sicurezza del fiume e delle sue vallate. Purtroppo il Governo ha eliminato questi fondi, utilizzandoli per fronteggiare l’emergenza rifiuti a Palermo. È necessario quindi un impegno deciso per recuperarli, così come serve dare slancio al Piano di gestione dei sedimenti: due strumenti che, insieme, possono rappresentare un volano per una crescita economica sostenibile”. Già predisposto dall’Autorità di Bacino, il Programma di gestione deve ora essere reso operativo dalle Regioni, “lavorando insieme nel caso in cui il fiume segni i confini tra i territorio”.
Ciò a cui l’Emilia Romagna è contraria, invece, è lo sfruttamento del fiume per la navigabilità commerciale. Idea lanciata dall’assessore all’ambiente lombardo Daniele Belotti. “Entro il 2030 – ha sostenuto – il 30% dei trasporti su gomma dovrà essere convertito in altre modalità. Percentuale che salirà al 50% entro il 2050: per questo serve una regia tra Regioni e Governo, al fine di rendere possibile la navigazione”. Proposta bocciata però da parte dell’Assessore emiliano Alfredo Peri, secondo il quale l’obiettivo è semmai rappresentato dalla sola navigazione turistica. “È stata realizzata una rete ferroviaria ad alta capacità fortemente sottoutilizzata per il trasporto merci: è lì che bisogna puntare”, è intervenuto, ricordando le riserve emiliane sul progetto di bacinizzazione.
“Il futuro dei corsi d’acqua – ha concluso la Gazzolo – sarà nella capacità di gestione integrata, nel ritrovare insieme momenti di governo dei bacini. Le opportunità derivanti dal Piano di gestione dei sedimenti e dagli altri programmi già approvati sono enormi: bisogna lavorare a soluzioni capaci di garantire sia la qualità dell’ambiente che lo sviluppo economico e la coesione sociale”.