Cessione Piacenza: la risposta di Garilli a Massacci

Dopo le polemiche di questi giorni, Garilli, attraverso un comunicato stampa, ha deciso di rispondere a Stefanno Massacci.

Radio Sound

Il comunicato.

In merito alla ennesima polemica scatenatasi in seguito al comunicato del sig.Massacci mi vedo costretto a fornire i chiarimenti richiesti dall’opinione pubblica.

Ho ritenuto di non aderire alla richiesta della Ladbroke Development perchè il sig.Massacci non è stato in grado di mostrare la fidejussione che era la condizione per potere dialogare sulla base di una reciproca fiducia. Alludo alla fidejussione, emessa dal primario istituto tra le prime 25 banche d’Europa, sbandierata attraverso la stampa locale e i blog dei tifosi, che egli più volte aveva detto di possedere. Anzi, che aveva già consegnato. Un documento mai visto e pervenuto al sottoscritto e al rag.Riccardi. Un fantomatico documento di cui neppure conosco l’importo. Un documento molto semplice da esibire, anche attraverso il suo commercialista, che, pure, avrebbe dovuto averne una copia.

Ho ritenuto di non aderire alla richiesta della Ladbroke Development, sedicente società con sede in Belize (vedi black list), perchè il sig.Massacci non s’è peritato di allegare alcun documento che permettesse di comprendere l’effettiva esistenza di tale soggetto e le sue caratteristiche societarie ed economiche. Lo stesso Massacci ha firmato il documento senza neppure indicare il suo potere di rappresentanza: amministratore, rappresentante, socio?

Ho ritenuto di non aderire alla richiesta della Ladbroke Development perchè non condivido, anzi contesto la modalità di trasmissione della lettera, recapitata in violazione dei più elementari principi di segretezza della corrispondenza e di autenticità della sottoscrizione.

Ho ritenuto di non aderire alla richiesta della Ladbroke Development perchè non ho mai effettuato alcuna videoconferenza con il sig.Massacci, contrariamente a quanto egli dice.

Ci sono tanti altri motivi per cui ho ritenuto di non aderire alla richiesta della Ladbroke Development e del sig.Massacci, ma se anche per ipotesi avessi voluto accettare, come avrei potuto farlo se, dopo 24 ore, la proposta è stata ritirata? Il sig.Massacci pretendeva una risposta senza che io potessi verificare minimamente tali informazioni? Per quale motivo, se il tempo della risposta era così importante, questo elemento non è stato evidenziato o non sono stati fissati termini di scadenza?

Capisco che le mie motivazioni possano anche non essere condivise, ma ognuno è padrone a casa sua. Io sono moralmente tranquillo di avere preso una decisione giusta e pienamente legittima: non apro la porta di casa a un soggetto che non conosco, che ha sede nel Belize, che è rappresentato da un altro soggetto che non conosco, che abita a Malaga, e che ha dichiarato cose che non mi dimostra di potere confermare.

Ai suoi sostenitori e a tutti coloro che ancora sono convinti di avere perso una storica occasione dico di non temere. Io sono qui. Se il Massacci vuole venirmi a mostrare personalmente le sue credenziali lo aspetto a braccia aperte. Qui, a Piacenza, o in qualunque altro luogo del territorio italiano. Sarà mio, anzi, spero nostro, gradito ospite.

Per passare dalle parole ai fatti, ricordo che quando mi è stato chiesto di iscrivere la squadra al campionato di Lega Pro, nonostante fossi disgustato per gli eventi del calcio scommesse, nonostante fossi amareggiato per l’avversione dei tifosi e della stampa locale, nonostante fossi deluso da vuoti proclami di alcuni organi istituzionali, l’ho fatto! Perchè mi sono reso conto che, in quel momento, al di là delle parole degli altri, ero l’unico che poteva fare qualcosa. L’ho fatto per un senso di responsabilità. L’ho fatto perchè mi era stato promesso che c’erano imprenditori piacentini interessati a rilevare la squadra (si era parlato addirittura di una sottoscrizione popolare). L’ho fatto nella speranza di riuscire a trasmettere ai cittadini e ai tifosi l’amore che ho per il “Piace” e l’amore che ho per la città.

L’ho fatto.

Poi, i proclami si sono svuotati. Le Istituzioni si sono defilate. Le sottoscrizioni sono rimaste senza firme. Gli imprenditori piacentini non si sono visti. I fatti, cioè, non ci sono stati.

Solo le critiche.

Parole che mi offendono personalmente e quale Presidente del Piacenza F.C. s.p.a. Sino a ora, ho sempre fatto fronte alle necessità della società, anche oltre quanto avevo previsto. Sino a ora, contrariamente a quanto detto dalle solite Cassandre, non è mai stato comminato alla squadra, alcun punto di penalità per violazione di impegni economici. Continuare a parlare indiscriminatamente di fallimento, come avviene da mesi, per non dire da anni, genera solo difficoltà e impedimenti gravi alla società e alla mia possibilità di vendere le azioni, con conseguenti danni, per i quali riservo le valutazioni del caso.

Infine, a proposito dell’articolo pubblicato su Libertà del 6 c.m., ricordo a Luigi Po che nei dodici anni indimenticabili da lui citati non ho mai sentito una volta che fosse contrario alle decisioni prese dal C.d.A. o che fosse critico nei confronti della gestione.

Piacenza 06/10/2011 Fabrizio Dott. Garilli