E’ stata un’assemblea lunga e partecipata, quella tenutasi in mattinata in sala consiliare, dell’Agenzia d’Ambito, presieduta dal sindaco Roberto Reggi e dal vicepresidente Vittorio Silva. Durante la seduta si è parlato del futuro della gestione dei servizi di rifiuti e idrici, anche perché il contratto con Iren scade alla fine del 2011. Per questo si aprono diverse partite, come ha spiegato lo stesso primo cittadino: “Noi vogliamo mantenere nel nostro territorio la decisione sulla qualità del servizio, sul livello di investimenti e sulle tariffe. Questa nuova legge accoglie le nostre richieste”. Che ha poi aggiunto con soddisfazione: “Noi faremo in modo che l’iter della legge regionale, importante conquista ottenuta, non venga messa in discussione. Ripeto: l’acquedottistica, la gestione dei rifiuti e la depurazione dei reflui”.
Piacenza si prepara alla “super” gara per la gestione dei servizi idrici e trattamento rifiuti, con l’incognita delle conseguenze dell’esito dei referendum sull’acqua e sui servizi pubblici, non ancora chiariti in tutti gli aspetti a livello normativo. Di questo si è discusso durante l’ultima assemblea dell’Autorità d’Ambito, assise che vede riuniti tutti i sindaci del territorio provinciale. E’ stato infatti avviato il percorso che porterà all’indizione della gara per gestione di acqua e rifiuti, vista la scadenza a fine anno della concessione a Iren.
“Stiamo per affrontare la gara d’appalto con l’importo economico più rilevante per Piacenza e provincia – spiega Roberto Reggi, primo cittadino e presidente dell’Autorità d’Ambito -. Parliamo di 80 milioni di euro l’anno, per la gestione di acqua e rifiuti per la durata di 10 – 15 anni. In tutto supereremo il miliardo di euro. Dobbiamo affrontare questa gara in una situazione incerta, con una normativa “ballerina”: ad esempio non sono stati ancora recepiti gli esiti del referendum (ad esempio per quanto riguarda le tariffe da applicare al servizio idrico, ndr). Insieme agli altri sindaci abbiamo deciso come procedere per stilare al meglio una gara che attirerà sicuramente molti interessi, ed evitare di esporci ad eventuali ricorsi”.
“Vista la complessità dell’appuntamento – continua Vittorio Silva, direttore dell’Autorità d’Ambito -, l’assemblea dei sindaci ha dato il via alle procedure per la scelta del nuovo gestore, una decisione impegnativa che sarà sviluppata attraverso diversi confronti che impegnerà l’assemblea nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Bisognerà decidere se indire un’unica gara per entrambi i servizi o fare gare distinte. Dovrà essere decisa la forma di gestione, se procedere con una gara per l’affidamento del servizio, o con scelta di un socio privato. Oppure, per quanto riguarda il servizio idrico, si potrebbe adottare la gestione in house (con un soggetto tutto pubblico, ndr), come previsto dalla normativa dopo l’approvazione del quesito referendario”.
In uno sfondo a tinte ancora incerte, va invece delineandosi con maggiore sicurezza il futuro delle Autorità d’ambito, visto l’imminente arrivo della legge regionale che ne disciplina l’attività. Dovrebbe essere costituita un’unica Ato regionale, garantendo al tempo stesso il permanere delle assemblee provinciali. Il sindaco o il presidente di Provincia che le presiederà entrerà a far parte del cda dell’Ato regionale, e le decisioni, in materia di investimenti e tariffe, resteranno a livello territoriale.
L’assemblea dei sindaci si è invece riservata di chiedere all’ufficio di presidenza di elaborare diversamente i criteri per l’assegnazione dei premi ai Comuni più virtuosi sia per la raccolta differenziata che per il servizio idrico, facendo slittare l’approvazione dei regolamenti. Via libera alle norme per la gestione dei servizi idrici, della gestione dei rifiuti e all’approvazione della variazione di bilancio, punti approvati all’unanimità.
E’ stato inoltre modificato il regolamento di fognatura per quanto riguarda il calcolo del consumo presunto delle utenze non servite da pubblico acquedotto nei territori montani.