La quarta edizione del Festival del Diritto non si ferma e ieri mattina nella Sala dei Teatini un vulcano esplosivo ha incantato la platea: Mario Tozzi, geologo e Primo Ricercatore del Consiglio Nazionale della Ricerche, nonché noto divulgatore scientifico, è stato protagonista di una conferenza scenica. Al centro del Forum, organizzato da Tecnoborgo – la società partecipata da Enìa Spa e Veolia Servizi Ambientali che gestisce il termovalorizzatore di Piacenza -, il tema dei rifiuti: un problema annoso che sta assumendo dimensioni globali, diventando sempre più impellente e importante trovarne presto una valida soluzione.
“L’uomo – ha sottolineato Tozzi – è l’unico essere vivente che produce scarti che la natura non può smaltire. Non in tempi brevi, per lo meno. Pensiamo alla plastica, al vetro, all’alluminio, ai metalli”.
Ad introdurre l’incontro Elisabetta Ferrari, presidente di Tecnoborgo: “Credo che la soluzione dell’inceneritore sia la migliore. Migliore certamente rispetto alle discariche gestite dalla camorra. Il termovalorizzatore presente a Piacenza, poi, è uno delle ultime generazioni.”
“Tuttavia – ha ricordato Tozzi – le polveri sottili emesse dagli inceneritori sono di difficile controllo e di difficile monitoraggio. Eppure al momento non esiste una tecnologia tale che offra una degna alternativa.”
Può esistere però una città capace di produrre zero rifiuti. Come San Francisco. Una città in grado di produrre solo ed esclusivamente ciò che può riciclare, ma come si può arrivare a questo obiettivo su scala globale?
Il problema principale, secondo Tozzi, è legato alla nostra società consumistica e sprecona: “siamo la civiltà degli imballaggi, bisognerebbe invece produrre meno ingombri possibili e tornare alla distribuzione alla spina. Il primo comandamento – ha incalzato il conduttore di Gea – deve essere quello di produrre meno rifiuti all’origine”.
Alle sue spalle le immagini che scivolano sul maxischermo sono desolanti: tra bidonville e cumuli di immondizia un bimbo gioca a palla.