Convocare in tempi brevi un incontro con i soggetti gestori delle strutture che in questi mesi stanno ospitando, nel piacentino, i profughi provenienti dal Nord Africa, al fine di illustrare loro i contenuti del Patto di accoglienza definito su base regionale. Questa la richiesta principale emersa nel corso del tavolo convocato in Provincia dall’Assessore Massimiliano Dosi, su richiesta dei comuni dove i migranti sono stati accolti: Piacenza, Calendasco, Gragnano e Fiorenzuola. Presenti alla riunione, le assessore regionali Paola Gazzolo (Protezione Civile) e Teresa Marzocchi (Politiche sociali). “Penso che la giornata di oggi (venerdì per chi legge, ndr) sia particolarmente importante perché, a cinque mesi dall’inizio dell’emergenza, consente di avviare anche a Piacenza un percorso speculare a quello attivato in Regione, con la convocazione di una Cabina di regia in grado di porre attorno ad un tavolo e coordinare tutti gli enti interessati nella gestione dell’accoglienza. Questo è già avvenuto in tutti gli altri territori emiliano romagnoli, consentendo di declinare su scala provinciale i contenuti del Patto regionale ed ottenendo risultati molto positivi, al punto di fare dell’Emilia Romagna un esempio di buona prassi su scala nazionale”, ha affermato l’assessore Gazzolo. “Solo così è possibile garantire qualità dell’accoglienza, qualità che va oltre i numeri delle persone ospitate e la messa a disposizione delle strutture, ma deve invece puntare all’inclusione sociale, mediante l’avvio di tirocinii formativi gratuiti, corsi di lingua e attività di volontariato in cui impegnare i profughi”. L’obiettivo, secondo l’assessore regionale, è inoltre quello di coniugare l’ospitalità con il contenimento dei costi, “visto il momento di grave difficoltà economica che stiamo attraversando”. Da qui l’esigenza di non superare il budget finanziario messo a disposizione dal Governo, secondo quanto definito dal Piano nazionale sottoscritto dal Ministro Maroni e dai rappresentanti di Regioni ed Enti locali. “A Piacenza – ha aggiunto l’Assessore Marzocchi – è stato fatto un buon lavoro in termini di messa a disposizione delle strutture per rispondere nell’immediato alle necessità di collocamento dei migranti, anche se l’accoglienza non risulta equamente distribuita su tutto il territorio: solo 6 comuni su 48 si sono resi disponibili. Ora si tratta di lavorare affinché l’accoglienza si diffonda su tutti i territori valorizzando ogni buona prassi che permetta di far evolvere gli interventi di emergenza in pratiche di inclusione sociale”. Una quindicina i sindaci e gli assessori dei comuni che hanno partecipato all’incontro, mettendo in rilievo la necessità inderogabile di un coordinamento provinciale nella gestione dell’emergenza. Presenti anche funzionari della Questura e della Prefettura, il direttore Generale dell’azienda sanitaria, nonché i rappresentanti di Caritas e del Coordinamento provinciale di volontariato di protezione civile.