40 miliardi di tagli previsti dalla “riforma” e fiscale all’assistenza ai disabili. La comunicazione arriva dalla FAND (Federazione Associazioni Nazionali persone con Disabilità) e dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap). Da giovedì pomeriggio a questa mattina oltre 12.000 persone hanno sottoscritto ed inviato ai capigruppo del Senato e alla Commissione Bilancio un appello a sganciare la “riforma” assistenziale da ogni automatico vincolo di cassa. La “riforma” prevista nelle due manovre, infatti, impone un recupero di 4 miliardi nel 2012, 16 nel 2013, 20 nel 2014. Tale manovra sarà causa di ancor maggiore esclusione, confinamento, impoverimento di milioni di persone, sostiene Bruno Galvani consigliere del Pd.
IL COMUNICATO
La Commissione Bilancio ha concluso ieri sera i propri lavori, ignorando gli appelli delle persone con disabilità: nel silenzio pressoché generale sono confermati i 40 miliardi di tagli previsti dalla “riforma” assistenziale e fiscale.
Da giovedì pomeriggio a questa mattina oltre 12.000 persone hanno sottoscritto ed inviato ai capigruppo del Senato e alla Commissione Bilancio un appello a sganciare la “riforma” assistenziale da ogni automatico vincolo pregiudiziale di cassa. La “riforma” prevista nelle due manovre, infatti, impone un recupero di 4 miliardi nel 2012, 16 nel 2013, 20 nel 2014.
La Commissione Bilancio e le forze politiche si sono sforzate di trovare soluzioni per non sopprimere le Province, per non imporre una tassa di solidarietà, per non incidere sui grandi redditi e patrimoni, ma non hanno attuato nessuna marcia indietro sull’assistenza e quindi sulle mire che colpiranno le persone con disabilità, i bambini, i non autosufficienti, le famiglie.
L’invio di mail, promosso dalla FAND (Federazione fra le Associazioni Nazionali delle persone con Disabilità) e dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) prosegue ed aumenta di ora in ora, assieme all’adesione a qualsiasi forma ed iniziativa di lotta che contrasti questa manovra e renda evidenti le sperequazioni che genera nella società, nel mondo del lavoro e, soprattutto, nell’assistenza e nei servizi alle persone.
La manovra è stata già bocciata dai mercati, rigettata dai Sindaci per i pesanti tagli ai trasferimenti agli enti locali, portatrice di fortissime tensioni nel mondo del lavoro, condannata persino dalla Chiesa per i molti aspetti di forte disequità, lontanissima dalle reali esigenze, istanze ed aspettative del nostro Paese. Tale manovra sarà causa di ancor maggiore esclusione, confinamento, impoverimento di milioni di persone.
Da queste persone si alza sempre più forte un appello, per ora, inascoltato. L’assistenza deve essere potenziata, non oggetto di tagli e compressioni di spesa. Si sganci la riforma dell’assistenza dai vincoli di cassa!