Lo spettro del gioco all’origine del drammatico gesto di un impiegato che, tormentato dai debiti ha tentato il suicidio sparandosi in testa con un fucile ad aria compressa. L’uomo non è morto ma è stato ricoverato all’ospedale Guglielmo da Saliceto in gravissime condizioni. Il fatto è avvenuto alle 8.30 di ieri mattina nel garage della sua abitazione. L’uomo, un impiegato di 40 anni, ha riportato un grave trauma all’occhio, e dopo il gesto, spaventato, è corso a chiedere aiuto. I debiti di gioco lo stavano strangolando e anche il datore di lavoro lo aveva aiutato con un prestito. Già altre due volte l’uomo aveva tentato il suicidio con modalità che però non avevano fatto pensare a tentativi di farla finita.