Il Comune non si piega alle polemiche: niente Giro di Padania a Piacenza. Oggi il sindaco Roberto Reggi firmerà la lettera con la quale Palazzo Mercanti nega l’autorizzazione al passaggio della Carovana verde in città. A confermarlo è l’assessore allo Sport Paolo Dosi dopo che in questi giorni con il sindaco e gli uffici è stata fatta una ricognizione: «Risponderemo negativamente alla richiesta di autorizzazione per una serie di ragioni». La prima è legata all’utilizzo della tangenziale. «Abbiamo calcolato – spiega Dosi – che sarebbero necessarie 20 pattuglie della Polizia municipale da piazzare nelle altrettante uscite. E allo stato non abbiamo la disponibilità in quanto abbiamo esaurito il monte ore straordinari». La manifestazione arriverebbe a ingolfare un calendario di eventi che già comprende la Gran Fondo Colnago e la Festa Granda, rassegne per le quali il Comune ha già assegnato un servizio di sicurezza consistente. «E’ vero che gli organizzatori potrebbero mettere a diposizione anche i loro volontari, ma poi la responsabilità sarebbe sempre del Comune». Altra motivazione alla base del niet è legata alla questione che sulla tangenziale, in special modo in questo periodo di campagna del pomodoro, transitano molti veicoli agricoli.
E non è finita. Dosi spiega anche che il 5 settembre dovrebbe partire il cantiere per il collegamento tra la tangenziale sud e il ponte del Trebbia. Tutti ostacoli che hanno indotto l’amministrazione a decidere di negare l’autorizzazione al passaggio della corsa ciclistica. Anche se, ammette ancora Dosi, «tutto si poteva risolvere se l’avessimo saputo prima e non dopo Ferragosto». In realtà, a pesare è stato anche l’aspetto politico della vicenda. «Inutile negare che abbia pesato in modo massiccio. Già la manifestazione è denominata in modo equivoco. In più nella conferenza stampa di presentazione la corsa è stata indicata come “il sogno realizzato di Umberto Bossi”. Negare che la manifestazione abbia una connotazione politica, mi sembra eccessivo».