Tagli per 5 miliardi ai Comuni dell’Emilia Romagna che vorrà dire meno servizi oppure aumento delle tariffe locali per mantenere gli stessi servizi. Per la Regione Emilia Romagna invece i tagli saranno circa 500 milioni. Il settore della funzione pubblica della Cgil scende in strada per sensibilizzare i cittadini sulla manovra finanziaria del Governo che il sindacato giudica drammatica per il settore pubblico. Grande attenzione da parte di Cgil ovviamente anche alla situazione dei lavoratori.
LA LETTERA DI FP-CGIL AI CITTADINI
Cara/o cittadina/o,
siamo lavoratori pubblici che incontri nelle corsie degli ospedale, negli asili nido, nelle scuole materne, quando chiami il 115 o il 118, impiegati che lavorano nelle agenzie delle entrate, nelle cancellerie dei tribunali, nei centri per l’impiego, negli uffici comunali insomma siamo tutti quei lavoratori che ti hanno dato un servizio pubblico e ti chiediamo 5 minuti del tuo tempo per farti capire come la manovra estiva del Governo colpirà pesantemente il mio status di lavoratore ma colpirà anche te, quale cittadino di questo Paese che, onestamente, hai sempre pagato le tasse e ora te ne chiederanno di più per avere meno servizi di prima.
330 Miliardi all’anno per evasione fiscale, illegalità e corruzione (150 miliardi di illegalità, 60 miliardi di corruzione, 120 miliardi per evasione fiscale); in pratica ogni anno i cittadini italiani “pagano”5500 euro pari a 15 euro al giorno per mancati controlli.
Invece di combattere il vero tarlo del Paese ai cittadini, lavoratori dipendenti e pensionati che sempre hanno contribuito onestamente il Governo decide “per senso di responsabilità nazionale”di:
– Tagliare circa 5 miliardi ( 1,7 questa manovra, 2,2 precedente manovra e 1 per il 2013) ai Comuni dell’Emilia Romagna che vorrà dire meno asili nido, meno scuole materne, meno assistenza domiciliare, meno assistenza ai disabili ecc.. oppure aumento delle tariffe locali per mantenere gli stessi servizi; se i Comuni decidessero di tagliare i servizi questo significherebbe anche licenziamento per i lavoratori che questi servizi li erogano;
– Tagliare alla Regione Emilia Romagna circa 500 milioni (130 milioni manovra e 390 milioni manovra precedente) quindi meno sanità, meno welfare (fondo regionale non autosufficienza e relativi contributi alle famiglie- disabilità-asili nido ecc), meno trasporto locale;
– Diminuire le detrazioni fiscali; quindi si potranno detrarre meno rimborsi sanitari, interessi sui mutui, sul lavoro dipendente, sui figli a carico ecc….;
– Privatizzare i servizi pubblici locali: luce, gas, rifiuti, trasporto, tranne l’acqua, che comporterà un aumento “naturale” delle bollette!!!! MA NON ERA STATO VINTO UN REFERENDUM NEL QUALE GLI ITALIANI HANNO DETTO NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI??!!!
– Aumentare l’età pensionabile delle donne nel privato da 60 a 65 anni a partire dal 2016, per le donne del pubblico l’aumento c’era già stato l’anno scorso!!!
– Introdurre deroghe ai CCNL ed allo Statuto dei lavoratori da parte dei contratti aziendali su tutto (licenziamenti, orari, inquadramenti, ecc..) riconoscendo per legge l’accordo di Pomigliano e Mirafiori!!!!!
– Spostare alla domenica le UNICHE TRE FESTIVITA’ LAICHE cioè 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno per recuperare produttività!!!!!! Forse perché la Costituzione Italiana recita “che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”???!!!
– Per i lavoratori pubblici sequestro del TFR/TFS per due anni, eventuale mancata erogazione tredicesima se i dirigenti non raggiungono gli obiettivi, mobilità forzata da una città all’altra senza nessun riconoscimento economico che si associa, però, ai provvedimenti degli ultimi tre anni comportanti blocco decennale dei CCNL, taglio salario accessorio, taglio degli organici, licenziamento dei precari.
Il Governo in questi anni ha colpito i lavoratori pubblici anche con la battaglia sui “cosiddetti fannulloni” per colpire il valore del lavoro pubblico che rappresenta i diritti di cittadinanza quale la salute, la scuola e l’educazione, l’assistenza, la giustizia, l’equità fiscale cioè il valore collettivo e solidale del nostro Paese.
I lavoratori pubblici non si arrendono, ti chiediamo di condividere con noi questa battaglia!!!