Addio Sistri. Il sistema di tracciabilità elettronica dei rifiuti è rimasto solo sulla carta, dopo oltre un anno di rinvii dell’operatività, almeno due click day fallimentari e successive semplificazioni per le piccole imprese. Confagricoltura Piacenza, a livello locale, e Confagricoltura a livello regionale e nazionale si sono ripetutamente attivate facendosi portavoce, nei confronti delle varie istituzioni coinvolte, delle preoccupazioni e delle richieste di chiarimento raccolte tra le imprese associate che, pur volendo rispettare le norme ed avendo come obiettivo il rispetto dell’ambiente e la corretta gestione dei rifiuti, hanno riscontrato difficoltà a districarsi in questo complicato dettato normativo. “Ciò che è emerso – spiega Luigi Sidoli, Direttore di Confagricoltura Piacenza – è stata l’impossibilità di un’efficace e semplice applicazione concreta del sistema al settore agricolo. Ora la “manovra bis” lo ha cancellato con un colpo di spugna. Almeno una buona notizia – commenta Sidoli – e speriamo che non sia l’unica effettiva azione di semplificazione burocratica contenuta nella manovra. Finalmente, recependo le nostre pressioni, il Governo ha deciso di abrogare un sistema farraginoso, non richiesto dalle norme europee, inutile ai fini dei suoi obiettivi e che si traduceva solo in un aggravio sugli imprenditori onesti avendo, parimenti, un impatto indifferente su chi agisce nell’illegalità”. Lo stillicidio di proroghe concesse dal Governo nei mesi scorsi (l’ultima nel decreto sviluppo, n. 70/2011) ne aveva congelato, per i piccolissimi produttori, la messa a regime del meccanismo fino al giugno 2012, ma nel frattempo le imprese avevano dovuto versare l’obolo per l’iscrizione. Il contributo obbligatorio del mondo produttivo, assommato a quello versato dagli enti locali, ha portato nelle casse dello Stato oltre 90 milioni d’euro. “I nostri imprenditori hanno già versato per un sistema mai partito – sottolinea Sidoli – ora questi soldi dovranno essere restituiti. Condividiamo pienamente le regioni che hanno portato all’abrogazione della norma e che sono contenute nella relazione illustrativa al decreto legge 138/2011, stilata dal Governo, nella quale si evidenzia come “la misura si rende necessaria per contenere gli eccessivi oneri amministrativi derivanti dal Sistri, che si traducono in un grave rallentamento dell’attività imprenditoriale, soprattutto per i piccoli operatori, con conseguenti effetti negativi in termini economici e produttivi”. “La semplificazione effettiva – conclude Sidoli – non è, come sostiene qualcuno, la semplice informatizzazione delle procedure. Auspichiamo che questa sia la prima abrogazione di una serie di norme, verso una semplificazione che non vuole eludere i controlli, ma che agevola l’eliminazione di procedure inutili, autoreferenziali e pensate in un’ottica, di fatto, antimprenditoriale”.