Mons. Giuseppe Illica in visita ai missionari diocesani in Brasile

Il Vicario generale mons. Giuseppe Illica riferisce del suo recente viaggio in Brasile in visita ai missionari diocesani che operano in quel Paese. I  sacerdoti diocesani sono in Brasile ufficialmente dal 1967 e da allora hanno mantenuto una presenza costante e importante, sempre in collegamento con la nostra diocesi. E’ ormai tradizione che nel periodo estivo il Vescovo o il Vicario generale visitino le missioni “piacentine” in Brasile. Quest’anno è andato mons. Illica, già missionario in Brasile.

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Di seguito una sua breve relazione sul suo viaggio in Brasile.

Ho visitato le missioni piacentine in Brasile dal 29 luglio al 12 agosto, insieme al vice-direttore dell’Ufficio Missionario Diocesano, il diacono Roberto Porcari, e al neo ordinato don Giuseppe Piscina, vicario parrocchiale di Pontedell’Olio.

Abbiamo passato alcuni giorni a Picos, dove non siamo più presenti dallo scorso anno, per confermare e concretizzare in nuove forme la nostra collaborazione con quella Chiesa fino al 2017, 30° anniversario dell’inizio del gemellaggio. In particolare continueremo ad aiutare il seminario, per favorire la formazione del clero locale, che in questi anni è passato da cinque a più di trenta sacerdoti, e i progetti sociali con gli adolescenti avviati da Daniela Marchi e Valeria Menta.

Il resto del viaggio è stato dedicato invece a quella che ora è la missione ufficiale della diocesi di Piacenza-Bobbio: il municipio di Cantà nello stato amazzonico di Roraima. Là operano don Giancarlo Dallospedale (che è anche vicario generale della Diocesi) e la laica Giuseppina Fiorani; a loro dovrebbe unirsi definitivamente don Angelo Bisioni, che ha già passato alcuni mesi in quella località vicina alla capitale Boa Vista, ma dentro la foresta amazzonica. A Cantà, sede del comune, e in altri due villaggi, Vila Central e Félix Pinto, sono state costruite con l’aiuto della nostra chiesa le strutture per il culto, per l’accoglienza e la formazione delle persone. A Boa Vista è presente anche don Carlo Roberti a cui è stata affidata l’opera di formazione dei laici di tutta la Diocesi.

Il vescovo, dom Roque, mi ha confermato la stima e la fiducia nell’operato di questi missionari e insieme a lui abbiamo concordato alcune azioni volte a confermare e rafforzare la collaborazione, in modo che sempre più questa sia vissuta come “la” missione della nostra Chiesa. In particolare ci sarà l’impegno da parte dei missionari e della chiesa di Boa Vista di informare mensilmente la nostra Diocesi attraverso il settimanale “Il Nuovo Giornale”. La Diocesi di Piacenza-Bobbio favorirà ogni anno un’esperienza missionaria a Cantà di circa due mesi per i seminaristi del Collegio Alberoni. Nello stesso tempo, sarà garantita l’accoglienza anche a laici (giovani soprattutto) che vogliano passare un po’ di tempo in quella realtà nuova e affascinante.

Le sfide più importanti che abbiamo colto a Roraima sono: la crescita frettolosissima della capitale, che oggi conta circa 350.000 abitanti, ma che in pochi anni raggiungerà gli 800.000; la mancanza di una identità culturale, visto che la popolazione arriva da ogni parte del Brasile senza l’idea iniziale di fermarsi se non per pochi anni; la questione indigena. Quest’ultima è annosa: fin dall’inizio dell’invasione dello stato (allora territorio) di Roraima, i padroni della terra, gli indios Makuxi e Wapixana, sono stati sempre trattati come gente di serie B, buoni al massimo per servire negli allevamenti di bestiame e comunque non padroni della terra. Solo pochi anni fa il governo centrale ha riconosciuto la devoluzione di una buona parte del territorio a loro, ma la reazione locale è molto contraria e dura e la questione non è ancora risolta. Gli indios vivono comunque una forte dipendenza culturale e un forte senso di inferiorità.

All’incontro ha partecipato anche don Luigi Mosconi, il missionario diocesano più “antico”: abita a Belém, da dove anima e coordina l’esperienza delle Missioni Popolari in tutto il Brasile e in altri paesi dell’America Latina.