Conclusi i lavori di restauro in Santa Maria di Campagna

L’importo complessivo dell’intervento è di 100.000 euro. Il progetto si configura come prosecuzione dell’intervento iniziato nel 2008, che riguarda il restauro dell’intero transetto destro della Basilica di Santa Maria di Campagna, mantenendone quindi l’impostazione operativa e le direttive impartite dagli Enti di Tutela, che in seguito alla verifica stratigrafica e ad un’attenta analisi visiva, hanno optato per il mantenimento del più recente assetto decorativo.Sono stati restaurati anche il serramento ad arco corrispondente (nel transetto destro) con l’applicazione , su ogni vetro dell’infisso, di un film adesivo schermante i raggi UV, ed i portoni in legno dei transetti destro e sinistro

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La stessa tipologia di intervento dovrà essere prevista, per fasi successive e secondo le disponibilità in bilancio, nella cappella destra e nelle restanti parti affrescate.

Analisi dello stato di conservazione

L’area analizzata in questo elaborato, e sulla quale si andrà di seguito ad operare, riguarda il

transetto destro della basilica, ed in particolare l’apparato decorativo pittorico ed in stucco della parete

verticale destra e di quella ad essa attigua che immette nella Cappella della Vittoria, così come indicato sugli elaborati grafici.

Come precedentemente appreso dalla lettura delle notizie storico-artistiche, sulle pareti del transetto

si sono succedute tre diverse stesure decorative, l’ultima delle quali, ascrivibile a G.B.Ercole, stesa

verosimilmente su una scialbatura di calce bianca preparatoria che ha occultato l’assetto della metà del XVIII secolo.

La principale forma di degrado riscontrata è imputabile alle copiose e ripetute infiltrazioni di acque

meteoriche che, attraverso gli infissi dell’ampia apertura semicircolare situata in alto sotto il primo cornicione ed in parte anche dalle coperture, erano in passato penetrate e ruscellate verso il basso provocando dilavamenti della pellicola pittorica. Numerose e ben visibili sono le tracce lasciate, sottoforma di lacune di colore che mettono in vista la scialbatura preparatoria bianca, di marezzature e alonature, di ricarbonatazioni superficiali che hanno inglobato all’interno dei cristalli le particelle di sporco depositate sulla superficie, dando luogo a un generale annerimento e offuscamento delle decorazioni.

La parte inferiore della parete versa in pessime condizioni conservative, determinate dall’umidità

ascendente che interessa il perimetro della struttura e da svariati danni di natura accidentale dovuti

all’incuria e disattenzione dei frequentatori. Si deve in effetti considerare che la zona interessata è adiacente ad un portale di ingresso laterale, verosimilmente utilizzato in passato: la pellicola pittorica denota estese e numerose cadute, sollevamenti a scaglie ed esfoliazioni.

In seguito ad una parziale battitura degli intonaci, effettuata nelle parti basse della parete e dei

pilastri, si sono riscontrati punti di distacco tra gli strati di intonaco, ed è verosimile presupporne la presenza anche nelle aree attualmente non raggiungibili, principalmente in prossimità delle crepe ed in corrispondenze delle sopraccitate infiltrazioni di acqua.

Sono visibili stuccature e piccoli rappezzi di malta non congrui nella stesura e per la composizione

delle malte.

E’ considerevole il numero di chiodi e grappe metalliche inserite nel muro, presumibilmente non più

utilizzati.

L’apparato decorativo in stucco rivela abrasioni e cadute di colore che mettono in luce la sottostante

stesura più antica di tonalità aranciata. Sono visibili sbrecciature e piccole lacune che interessano anche gli

elementi ripetitivi del modellato.

Attualmente nascosto dall’imponente confessionale, sul pilastro mediano si trova un frammento

cinquecentesco raffigurante un’iscrizione dedicatoria, individuato e descialbato durante il precedente lotto di lavori. Le successive fasi operative cui sarebbe dovuto essere sottoposto erano state rimandate poiché non contemplate nel capitolato.

Progetto di intervento Il presente progetto si configura come prosecuzione dell’intervento iniziato un anno addietro, che riguarda il restauro dell’intero transetto destro della Basilica di Santa Maria di Campagna, mantenendone quindi l’impostazione operativa e le direttive impartite dagli Enti di Tutela, che in seguito alla verifica stratigrafica e ad un’attenta analisi visiva, hanno optato per il mantenimento del più recente assetto decorativo. Le fasi di lavoro di seguito elencate dovranno comunque essere precedute da campionature visionabili e valutabili dalla D.L. e dagli Enti di Tutela, finalizzate al riscontro in opera dei trattamenti previsti, alla scelta dei materiali e delle loro diluizioni.

Sgombero di tutti gli elementi decorativi mobili e di tutte le suppellettili presenti sulle pareti interessate al

restauro e zone immediatamente adiacenti (confessionale, sculture, dipinti su tela, lampade, tendaggi,

ETC..) e loro trasporto in idonei locali interni alla struttura ecclesiastica indicati dalla stazione appaltante.

Innalzamento di un ponteggio metallico come da capitolato; sulla parete con l’altare e sull’apertura che

immette nella Cappella della Vittoria si ritiene opportuno il posizionamento di leggeri teli di copertura per

limitare i depositi di pulviscolo provocato dalle lavorazioni di seguito elencate.

Documentazione fotografica in formato digitale, da consegnarsi in triplice copia e da eseguirsi prima,

durante e dopo l’intervento di restauro; si richiedono le riprese dell’intero di ogni parete interessata

all’intervento e particolari che documentino anche in luce radente le varie forme di degrado riscontrate e

le particolarità legate alla tecnica esecutiva della decorazione.

Elaborazione di tavole grafiche, da consegnarsi in triplice copia, che rilevino le tecniche esecutive della

decorazione plastico pittorica e che individuino e localizzino le tipologie di degrado e le operazioni

messe in atto durante l’intervento.

Spolveratura e rimozione dei massicci depositi di polvere e ragnatele accumulatisi sulla superficie

interessata dall’intervento.

Pulitura di tutta la superficie interessata dalle decorazioni pittoriche e in stucco dalla sporco di natura

anche organica (depositi carboniosi risultanti dalla combustione di oli e candele) divenuto parzialmente

coerente e aderente tramite l’azione di spugne Wishab.

Messa in opera – ove possibile, data la già riscontrata sensibilità della superficie al mezzo acquoso – di

impacchi anche ripetuti di acqua distillata in idoneo mezzo supportante, per procedere all’estrazione dei

sali solubili cristallizzati sulla superficie. Tale operazione dovrebbe consentire anche una parziale

rimozione delle gore e dei depositi di sporco resi parzialmente insolubili dalle concrezioni saline.

Detersione, con acqua distillata addizionata di un tensioattivo non ionico, del frammento cinquecentesco

raffigurante un’iscrizione dedicatoria e rimozione meccanica degli eventuali residui di scialbatura di calce

riscontrati.

Fissaggio di tutti i difetti di adesione della pellicola pittorica al sottostante intonaco e riaggregazione della

medesima, ove interessata da fenomeni di decoesione, tramite infiltrazioni e/o nebulizzazioni localizzate

di polimeri di sintesi o soluzioni inorganiche adeguatamente diluiti. A tal fine, dovranno essere eseguite

campionature atte ad individuare il materiale che meno interferisca anche dal punto di vista ottico, data

la natura estremamente porosa ed assorbente della pellicola pittorica. Tale fase dovrà evidentemente

essere svolta, quando necessario, anche prima dell’intervento di pulitura.

Consolidamento dei distacchi riscontrati, tramite battitura manuale della superficie, tra gli strati di

intonaco e tra essi e la struttura muraria, con iniezioni di malte premiscelate composte da leganti idraulici

naturali, chimicamente stabili ed a bassissimo contenuto di sali solubili, da inerti silicei e calcarei. Per

quanto concerne le decorazioni in stucco, ove necessario per un idoneo ancoraggio alla struttura

sottostante, è richiesto l’inserimento di perni in fibra di vetro o di carbonio.

Rimozione di tutte le stuccature e/o rappezzi di malte considerate incongrue per la tipologia dei materiali

che le compongono, per la stesura e per la presenza di fessurazioni e cavillature.

Rimozione di vecchi chiodi e, se possibile, degli elementi metallici non più utilizzati.

Stuccatura di tutte le lacune di intonaco riscontrate, da eseguirsi con malte stese a livello del supporto

adiacente, composte di idrossido di calcio preferibilmente a invecchiamento biennale, polveri di marmo e

sabbia di fiume ad adeguata granulometria. Per la composizione di eventuali rappezzi di grandi

dimensioni da porre in opera al piano della pavimentazione è richiesto l’uso di malte idrauliche di origine

naturale. Rifacimento in resina tramite calco degli elementi mancanti del modellato in stucco.

Trattamento inibitore dei processi di ossidazione da applicare sugli elementi metallici non rimossi, previa

asportazione meccanica dello sporco, e successiva stesura di una sostanza filmogena di sintesi come

protettivo. Reintegrazione pittorica del frammento cinquecentesco: da eseguirsi ad acquarello per abbassamento di tono sulle cadute di pellicola pittorica ed eventualmente a tono delle campiture di colore circostante sulle stuccature precedentemente eseguite, in accordo con le indicazioni degli Enti di Tutela territorialmente competenti.

Per quanto concerne la reintegrazione pittorica di tutta la rimanente superficie decorata, e richiedendo

con questo progetto il proseguimento dei lavori precedentemente iniziati, sarà mantenuto come

riferimento il risultato ottenuto sulle limitrofe pareti durante il precedente lotto di lavori: da eseguirsi ad

acquarello per velature delle mancanze di pellicola pittorica; i motivi decorativi mancanti saranno

ripristinati anche mediante il riporto con lo spolvero. Gli inscurimenti, le marezzature o alonature ancora

presenti sulle campiture a tinta unica o sulle decorazioni in stucco dopo la fase di pulitura saranno

attenuati con ripetute velature di pigmenti diluiti in latte di calce.

E’ richiesta una operazione di manutenzione sui tre dipinti su tela specificatamente oggetto di un

intervento di restauro qualche decennio addietro.