La manovra economica del Governo scontenta anche l’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia). Sembra infatti che nel testo sia contenuta una norma che preveda l’accorpamento delle festività definite “non concordatarie” per ridurre i ponti festivi. Ad essere toccate sarebbero quindi ricorrenze come il 25 aprile, ma anche il 1 maggio e il 2 giugno, che non verrebbero cancellate, ma festeggiate la domenica ad esse più vicina. Una scelta, questa, considerata come “un’assurdità” da Mario Cravedi, Presidente provinciale dell’Anpi. Perché, come spiegato dallo stesso Cravedi: “Le feste caratteristiche, che danno struttura alla Nazione, non vanno toccate. Vedremo poi quali azioni a livello parlamentare intraprendere perché questa legge non intacchi ne il 25 aprile, nel il primo maggio ne il giorno della Repubblica”.