Vent’anni fa l’omicidio del giudice Antonino Scopelliti per mano di Cosa Nostra. Oggi la giornata del ricordo e dell’impegno nella lotta alla malavita. Era il 9 agosto 1991, mentre tornava dal mare verso casa, i killer su una moto uccisero il Sostituto Procuratore Generale della Cassazione, Antonino Scopelliti, 56 anni, in vacanza a Campo Calabro, suo paese di origine. Fu assassinato mentre stava preparando, in sede di legittimità, il rigetto dei ricorsi per Cassazione avanzati dalle difese dei più pericolosi mafiosi condannati nel primo maxiprocesso a Cosa Nostra. A Piacenza oggi la deposizione dei fiori nel giardino a lui intitolato, pochi mesi fa alla presenza della figlia Rossana Scopelliti.
COMUNICATO SIAP
Così come preannunciato, in data odierna, in ossasione del 20° anniversario della morte del Giudice Antonino Scopelliti abbiamo depositato un mazzo di fiori al Giardino che il Comune di Piacenza ha intitolato al giudice ucciso dalla mafia in data 09.08.1991 a Campo Calabro . Il Segrteraio Provinciale SIAP Sandro Chiaravalloti, invece, ha partecipato alla cerimonia che si è svolta questa mattina proprio nel luogo dell’uccisione alla presenza della Figlia del Giudice Rosanna , del Presidente di Ammazzateci tutti Aldo Pecora e del Giornalista Michele Cucuzza che nei 4 giorni di Legalitalia, Organizzati a Reggio Calabria dal movimento antimafia Ammazzateci Tutti e dalla Fondazione Antonino Scopelliti, ha moderato i vari incontri con ospiti eccellenti quali: Il Procuratore Gratteri, il Procuratore Caselli, Don Ciotti, Il Ministro Giorgia Meloni, il Presidente della Regione Calabria Scopelliti, il direttore di Tellejato Pino Maniaci,il Capo redattore “News Mediaset” Roberta Mani, il Senatore Lumia , Pina Grasi Vedova dell’imprenditore siciliano Libero Grassi, il collega IMD Autore di Catturandi e 100% Sbirro e vari testimoni di giustizia e giornalisti ecc…. e’ stata data la possibilità di intevenire anche al Segretario Provinciale SIAP Sandro Chiaravalloti il quale, su richiesta degli Organizzatori, ha potuto rivendicare le nostre lamentele in ordine alle pessime condizioni lavorative in cui gli operatori della Polizia di Stato sono costretti ad operare a causa della mancanza di risorse dovuta ai tagli governativi e soprattutto per le mancate e necessarie riforme utili a slellire un sistema sicurezza con ben 5 forze di polizia che a nostro parere l’Italia, con questa crisi economica, non può più permettersi.