Addio alla \”Freccia di Caorso\”, Piacenza nel ricordo di Attilio Pavesi

Il mondo del ciclismo piange Attilio Pavesi, “la freccia di Caorso”. Nato nel paese della Bassa piacentina nel 1910, Pavesi è scomparso la scorsa notte in una casa di riposo a Buenos Aires, dove viveva dalla scoppio della Seconda Guerra Mondiale. In sud America per partecipare alla Sei Giorni di Buenos Aires, non era infatti riuscito a tornare in Italia per la mancanza di bastimenti e si era stabilito a Sáenz Peña, dove aprì un negozio di biciclette e nel contempo organizzò diverse gare di ciclismo.

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Fu il primo atleta piacentino a vincere due medaglia d’oro alle Olimpiadi nel 1932 a Los Angeles nella gara individuale cronometro, portando con la sua grande classe tutta la squadra italiana a conquistare l’oro, da qui la denominazione di “l’Olimpiade degli italiani” per il travolgente secondo posto nel medagliere conquistato dal nostro Paese dopo gli Stati Uniti.

Per ricordarlo, il velodromo di Fiorenzuola resterà aperto stasera e domani, per consentire ad amici e appassionati di poterlo ricordare.

Il cordoglio di Massimo Trespidi per la scomparsa di Attilio Pavesi.

Il presidente della Provincia Massimo Trespidi anche a nome della Giunta e di tutta la Comunità piacentina ha inviato un telegramma di cordoglio esprimendo ai familiari del grande campione la partecipazione al lutto per la scomparsa di Attilio Pavesi, un uomo che ha sempre tenuto nel cuore la sua terra d’origine e  del quale questa terra serberà il ricordo.

“Un uomo – ricorda Massimo Trespidi – appassionato di sfide; il suo spirito di avventura e la sua storia hanno fatto sognare intere generazioni. Il territorio piacentino si fregia di aver dato i natali a una figura di così alto spessore sportivo, storico e umano”