I facchini della Tnt tornano al lavoro nel rispetto delle regole

AGGIORNAMENTO ORE 22

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Rientro al lavoro per i facchini della Tnt con la tutela di un contratto collettivo nazionale. La sigla di un accordo è arrivata dopo un incontro fiume durato oltre sette ore alla Camera del Lavoro piacentina, che ha coinvolto tutte le sigle sindacali, in primo luogo i Si.Cobas, oltre che Filt Cgil, Fit Cisl e UILTRASPORTI.

Definita dalle rappresentanze sindacali un punto di partenza e non di arrivo, l’applicazione del contratto nazionale della logistica, riconosce ai lavoratori, che fin’ora non ne avevano diritto, la possibilità di verifica delle ore lavorative nella busta paga e l’uso della “flessibilità”, che prima corrispondeva a un lavoro a chiamata senza preavviso, solo nel caso venga negoziata, compensata e verificata.

Soddisfazione espressa da Aldo Milano, segretario nazionale dei Si.Cobas, che precisa “Il nostro sindacato all’inizio escluso dalla trattativa è stato al termine riconosciuto dalle altre sigle sindacli. Il risultato che ci eravamo prefissati per i lavoratori è stato raggiunto, ma se gli altri sindacati non si comporteranno secondo le regole non abbiamo nessun timore a riprendere la protesta in maniera autonoma”.

 


 

Tavolo Tnt, Zerbini: “Gesco si rifiuta di firmare accordo con i Cobas”

ORE 16 – Procede il tavolo sindacale sul caso della Tnt. Presenti Si Cobas, le sigle Fit Cisl, UilTrasporti e Filt Cgil, i consulenti GescNord e le rappresentanze dell’azienda.

Ricordiamo i punti contrattuali sul quale verte la trattativa: la fine del lavoro a chiamata, una turnazione definita in sei ore e mezza in sei giorni e in otto ore in 5 giorni. Ma il punto più dolente è rappresentato dalla richiesta di un cedolino, allegato alla lettura del badge, per la definizione degli orari lavorativi e quindi la regolarizzazione degli straordinari.

In una breve uscita dal tavolo, Fabio Zerbini di Si Cobas ha parlato di un incontro poco costruttivo e di un comportamento non collaborativo da parte dei rappresentantidi GescoNord, che sembra voglia rifiutarsi di firmare un accordo nel caso sia sottoscritto anche dai Si.Cobas.