Aggravante dell\’esaltazione violenta,trent\’anni di carcere a Iania

Chiara Brandonisio uccisa da un uomo in preda ad una sorta di esaltazione violenta. Lo scrive il gup del Tribunale di Bari, Michele Parisi, nelle motivazioni della sentenza di condanna a 30 anni di carcere per Domenico Iania. L’uomo, di 53 anni residente a Morfasso, era accusato dell’omicidio volontario premeditato della donna di Ceglie del Campo, ammazzata a colpi di spranga la mattina dell’8 luglio 2010. Per il gup l’uso di quell’arma risulta “nitida espressione della lucida volontà di infliggere una sofferenza indiscutibilmente esorbitante rispetto a quella necessaria e sufficiente a cagionare la morte”.

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Secondo la ricostruzione dell’accusa, dopo 5 mesi di una relazione virtuale in chat, prima su Facebook poi su Msn, Chiara Brandonisio aveva lasciato Domenico Iania, che in chat si chiamava Daniele. Iania avrebbe quindi minacciato di suicidarsi in diretta in webcam. Poi il piano criminale. Arrestato a cinque giorni dal delitto, il 13 luglio, a Piacenza, dove attualmente è detenuto, su richiesta della difesa era stata disposta anche una perizia psichiatrica che ha stabilito che al momento del delitto Iania era capace di intendere e volere.