Declinare la pianificazione provinciale in quella comunale. Un’opportunità offerta dalla Regione con la legge 6 del 2009 e accolta dalla Provincia e da undici Comuni del piacentino che, questa mattina a palazzo Garibaldi, hanno sottoscritto con il presidente Massimo Trespidi e l’assessore Patrizia Barbieri, l’intesa per attribuire al Piano territoriale di coordinamento provinciale il valore e gli effetti di Piano strutturale comunale per alcuni contenuti specifici come: paesaggio, ambiente, limiti al consumo di suolo, infrastrutture, poli funzionali, attività produttive, disciplina generale del territorio rurale e delle aree di valore naturale ed ambientale. Ad aderire i municipi di Bettola, Bobbio, Cerignale, Coli, Cortebrugnatella, Farini, Gropparello, Morfasso, Ottone, Vernasca e Zerba.
Tutti al di sotto dei 5mila abitanti, tutti inseriti in un percorso associativo (Unioni dei Comuni e Comunità montane). Mancano ancora due giorni per usufruire dell’opportunità, offerta – come previsto dalla normativa – fino al 22 luglio. Il termine è perentorio.
“La firma di questa intesa – ha detto Trespidi – esprime, in una logica di sussidiarietà, la forte volontà politica di questa amministrazione provinciale di coadiuvare e sostenere l’azione dei piccoli Comuni nella predisposizione dei propri strumenti urbanistici, mettendo a disposizione tutto il supporto tecnico-amministrativo necessario. Questa intesa e, più in generale, la nostra linea d’azione di sostegno alle necessità delle amministrazioni territoriali, è la diretta conseguenza del tour nei Comuni di inizio mandato, durante il quale abbiamo mappato le esigenze del territorio per poi fornire risposte e soluzioni concrete”.
“Devono cadere i limiti territoriali tra i Comuni, vogliamo imprimere una svolta alle politiche socio-economiche adottate fino ad oggi – ha sottolineato l’assessore Barbieri –. Quella offerta è una prima risposta, nella direzione della sussidiarietà istituzionale, alle esigenze dei Comuni, che consentirà loro di dotarsi – risparmiando risorse e tempo – di un primo strumento pianificatorio, che potranno successivamente completare attraverso il Piano operativo comunale e il Regolamento urbanistico edilizio, da svilupparsi – è il nostro auspicio – in senso partecipato e in un’ottica di politiche di area vasta”.
“Per promuovere una visione pianificatoria d’insieme intendiamo avviare – ha annunciato Barbieri – un supporto permanente ai Comuni, attraverso un tavolo tecnico che li accompagni nei vari processi di pianificazione e che, in prospettiva, possa ampliarsi, stimolando un confronto allargato anche su altri temi strategici per la montagna. Un esempio su tutti: l’individuazione di un progetto di filiera da parte di tutti i sindaci della montagna”.