Presidio Tnt.Liberata l\’uscita ai camion,domani il reintegro dei facchini

AGGIORNAMENTO ORE 21 – Situazione congelata fino all’incontro di venerdì con il sottosegretario ai trasporti Bartolomeo Giachino. Nel corso dell’odierno incontro in Prefettura sul caso dei facchini della Tnt, si è firmata una tregua per liberare l’uscita dei camion dal deposito a fronte del reintegro dei lavoratori nella sede di Piacenza. Un compromesso a cui si è giunti per evitare problemi di ordine pubblico, che ha lasciato soddisfatte le sigle sindacali. Ancora sul piede di guerra i Cobas, che sottolineano come saranno loro a stilare la lista dei lavoratori che da domani torneranno al lavoro, che chi resterà fuori verrà comunque pagato e che a rotazione tutti i facchini in presidio da venerdì sosteranno il turno di lavoro.

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“Il nemico è molto forte” commenta Aldo Milani “e bisognerà tenere le orecchie sempre ben aperte”. All’uscita dalla Prefettura si sono dileguati i rappresentanti della Tnt che non hanno voluto rilasciare alcuna dichiarazione. Sul caso delle buste paga da 0.57 euro impugnate dai lavoratori, i consulenti della Gesconet hanno liquidato la questione parlando di un semplice errore.

Intanto dai cancelli della sede di via Dossarelli è stata consentita l’uscita dei camion, fermi da venerdì, ma il presidio continuerà fino alla firma di un accordo che ad oggi ancora non è stato trovato.

 

“TavoloTnt in Prefettura congelato, un lavoratore denuncia per pestaggio”

AGGIORNAMENTO ore 20 – Il tavolo in prefettura si è concluso con un nulla di fatto, con i rappresentanti dell’azienda che si sono defilati senza rilasciare dichiarazioni e quelli della cooperativa Gesco che hanno solo precisato come, per quanto riguarda i contratti con buste paga da 1 euro e 50 al mese, si sia trattato di un errore. Nel frattempo monta la protesta davanti ai cancelli della Tnt di Strada dei Dossarelli, dove un lavoratore ha detto di aver subito un pestaggio. Due persone, che a suo dire sarebbero dipendenti della Cooperativa che gestisce l’impianto, lo avrebbero avvicinato e picchiato con la motivazione che sarebbe stato visto manifestare con gli altri 150 davanti ai cancelli. Il lavoratore ha fatto i nomi degli aggressori che avrebbe denunciato alla questura di Piacenza. La sua testimonianza nell’audio a fondo pagina.

AGGIORNAMENTO ORE 18 – Si prospetta un incontro fiume in Prefettura sul caso dei facchini della Tnt. Un gruppetto di lavoratori attende ai cancelli di via San Giovanni di conoscere il loro futuro all’interno della multinazionale di trasporti. Con un cenno del capo l’ass. al lavoro Andrea Paparo ha fatto intendere che la conclusione del tavolo tra sindacati, rappresentanze aziendali e istituzionali si prolungherà ancora a lungo.

Nel frattempo il questore Calogero Germanà, sceso per pochi minuti dalla sala riunioni, ha esortato i lavoratori presenti a sporgere denuncia e a consentire la regolare attività della Tnt, interrompendo il sit in e permettendo l’uscita dei camion.

 

AGGIORNAMENTO ORE 16:30  

È in corso il tavolo di conciliazione sulla questione dei facchini della Tnt, nella sede della Prefettura cittadina. Solo tre i lavoratori che sono hanno avuto il permesso di salire e partecipare all’incontro che vede la partecipazione dei rappresentanti di Tnt e Gesconet, istituzioni locali della Provincia e Comune, le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil, le rappresentanze dei Si.Cobas in rappresentanza dei facchini.

 In rappresentanza di Cisl, Marina Molinari “la situazione è nota e oggetto in passato di specifiche richieste di controlli da parte della Direzione Provinciale del lavoro” “Ora sono emersi gravi abusi e  prima di procedere a qualsiasi trattativa aziendale è necessario ristabilire la legalità”.

In merito alla presenza oggi e non al sit-in di protesta in corso da venerdì ai cancelli della Tnt, prosegue Marina Molinari “Questo è tavolo convocato dalla Prefettura per il ripristino dell’ordine pubblico. Noi rappresenteremo con tutte le nostre forze i lavoratori nel momento in cui chiederanno di essere rappresentati dalle nostre sigle“.

“I lavoratori sono dei Cobas si stanno organizzando, non c’entrano niente Cgil Cisl e Uil e quant’altro. Possono parlare, ma i lavoratori hanno scelto di essere rappresentati da noi” inveisce Fulvio Di Giorgio di Si.Cobas “Le questioni sono chiare a tutti quanti: reintegro sul posto di lavoro, regolarizzazione dei rapporti lavorativi e rispetto dei diritti sanciti dalla costituzione. Gli accordi non vanno fatti, vanno applicati i contratti. Nessun compromesso”.

 

 


 

“Tnt, i facchini non cedono alle mediazioni .Oggi l’incontro in Prefettura”

Si anticipa ad oggi il tavolo di conciliazione tra l’azienda e i facchini della Tnt di Piacenza, in vista di quello di venerdì con il sottosegretario ai trasporti Bartolomeo Giachino. Al rifiuto dei lavoratori di accettare la proposta inoltrata dal consorzio romano Gesconet (di cui fanno parte le cooperative Stella e Vega, subappaltatrici della gestione facchinaggio alla Tnt) riguardante il mantenimento di una parte dei 150 lavoratori in protesta nella sede di via Dossarelli e il trasferimento di altri in diverse sedi nazionali, si è deciso per un incontro oggi pomeriggio.

Alle 15:30 si riuniranno in Prefettura i rappresentanti di Tnt e Gesconet, istituzioni locali della Provincia e Comune, le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil, le rappresentanze dei Si.Cobas in rappresentanza dei facchini e una delegazione dei lavoratori. In arrivo da Roma anche l’avvocato dell’ambasciata egiziana Yehia Amin.

“Il problema si articola su due livelli” chiarisce l’ass. al lavoro Andrea Paparo, a poche ore dalla riunione in Prefettura “Quello dei facchini della Tnt e uno più generale riguardante le condizioni lavorative all’interno del polo logistico. Nel primo caso mi auguro che si possa trovare al più presto una soluzione che porti all’interruzione del sit-in di protesta, nell’altro credo che le dichiarazioni pubbliche rilasciate dai lavoratori siano di una certa gravità. È un campanello d’allarme che gli organi preposti al monitoraggio devono cogliere”.

Intanto prosegue da venerdì il presidio, che sta causando il blocco forzato della consegna delle merci da parte della multinazionale di trasporti, che intende chiedere un risarcimento al consorzio Gesconet di circa 650 mila euro, pari al danno subito in queste giornate di agitazione.