I giovani artisti del Koinonia Children Team di Nairobi hanno incontrato questa mattina il sindaco di Piacenza Roberto Reggi, nella sala del Consiglio comunale in Municipio. Prima della loro partenza, il primo cittadino e gli assessori Paolo Dosi e Giovanni Castagnetti hanno voluto rinnovare i loro saluti e ringraziamenti ai ragazzi protagonisti delle serate solidali a Palazzo Gotico e al Teatro Municipale dei giorni scorsi.
L’intervista a Padre Kizito Cesana, da anni impegnato con l´associazione Amani nell’aiuto ai bambini di strada in Africa.
Qual è la situazione oggi in Kenya?
Il Kenya è in un momento estremamente difficile. L’anno prossimo si terranno le elezioni. Cinque anni fa subito prima delle precedenti elezioni ci sono stati degli scontri molto violenti. Sei uomini politici importanti sono indiziati alla Corte Criminale Internazionale dell’Aia. Due di loro si considerano candidati alle prossime presidenziali.
Il momento è estremamente teso e difficile. Sarà determinante la posizione che verrà presa dall’Aia che stabilirà se questi due personaggi verranno messi fuori gioco e comincerà il prosecco. Se dovesse avvenire si scatenerà la corsa alla successione e speriamo che la drammatica lezione degli anni scorsi serva a tutti per tenere gli animi calmi e andare verso le prossime elezioni in pace.
Quali sono le condizioni di vita?
Le statistiche ci dicono che il paese sta avendo una crescita annuale del 7% negli ultimi due anni e le prospettive per il futuro immediato sono le stesse. Però non c’è una distribuzione adeguata della ricchezza anzi aumenta il divario tra ricchi e poveri. Aumenta in primo luogo il numero dei ricchi. Dicono che in Kenya la classe media sia proporzionalmente la più numerosa dell’Africa. Si tratta di un ceto sociale che copia in un modo molto supino i comportamenti nella classe media occidentale, viaggiando e attraverso la tv. Il divario tra il 20% della classe media kenyana e l’80% della classe povera continua ad aumentare e crea due economia completamente diverse.
Qual è uno dei problemi più allarmanti?
È in corso una gravissima siccità. La popolazione agricola di nomadi e semi nomadi che possiedono le mandrie stanno subendo un dramma. Per settembre e ottobre si teme che la gente possa morire di fame. I ricchi arroccati nelle grandi città ignorano questo fatto e continuano a vivere in uno standard completamente diverso.
Come hanno vissuto i ragazzi il dramma in mare avvenuto sabato a Marina di Ravenna, che ha visto tra le vittime un ragazzo kenyota e un volontario milanese di 28 anni? E come l’accoglienza a Piacenza?
Il tragedia è stata vissuta con dolore, ma con la dignità che caratterizza il loro popolo. Qui a Piacenza sono stati ricevuti in un modo splendido dalle famiglie che li hanno ospitati. Si sono sentiti apprezzati e amati, anche dal pubblico che è andato che li ha seguiti nei loro spettacoli. La gioia e l’entusiasmo, sono andati di pari passo alle belle notizie che arrivavano da Ravenna riguardo lo stato di salute dei tre ricoverati, che sono stati dimessi e ora stanno bene.