Un’auto incidentata nel campus del Raineri Marcora per sensibilizzare gli studenti ai rischi dell’alcol alla guida. Si chiama “Non berti la vita” il progetto elaborato dagli alunni della 2 E dell’Alberghiero, con il coordinamento della professoressa Pinuccia Rezoagli, l’assenso della preside dell’istituto Teresa Andena e la collaborazione dell’associazione TVBXS, nata a seguito della drammatica scomparsa (22 aprile 2007) di Cecilia Modenesi e Laura Facchini, alunne dell’istituto, e presieduta da Leda Novara, madre di Cecilia. Questo pomeriggio docenti e ragazzi hanno illustrato la proposta al presidente della Provincia Massimo Trespidi che ha accolto la rappresentativa studentesca in sala giunta. “Guardiamo con grande favore a un’iniziativa di questo tipo – ha detto Trespidi –. Come Provincia siamo pronti a offrire tutta la nostra disponibilità e collaborazione dal punto di vista istituzionale e tecnico, lavorando insieme alla scuola e alla signora Novara. I nostri uffici tecnici sono a disposizione per fornire supporto nella fase di collocazione dell’auto incidentata”. L’obiettivo è provvedere all’installazione nello spazio di qualche mese e organizzare il taglio del nastro all’inizio del nuovo anno scolastico. Un taglio del nastro che intende essere un momento di riflessione e di coinvolgimento di ragazzi, docenti, associazioni e genitori. “E’ apprezzabile – ha sottolineato Trespidi – l’impegno comune messo in campo per la prevenzione. La collaborazione della Provincia si inserisce nel più vasto progetto di sensibilizzazione sui temi dei rischi al volante e di educazione alla guida sicura che stiamo portando avanti con il coinvolgimento dei diversi assessorati competenti e il fondamentale apporto dell’associazione TVBXS”.
La vettura poggerà su un basamento in calcestruzzo che verrà realizzato da Renato Malvicini, (padre di uno studente della classe promotrice) sul quale verranno riportati i nomi degli alunni della scuola vittime di incidenti stradali.
I giovani della 2°E il prossimo anno imboccheranno strade differenti, ciascuno sceglierà una differente specializzazione, ma sono decisi a portare a compimento l’opera. “Crediamo – hanno detto questo pomeriggio – che possa rappresentare un segnale importante e un incentivo alla guida responsabile. Chiunque vede l’immagine shock di un’auto incidentata è costretto a un’assunzione di responsabilità”.