Buone notizie delle vendite all’estero per le aziende piacentine

Positivo il primo trimestre per l’interscambio con l’estero delle imprese piacentine. Le esportazioni sono cresciute del 28,9% e le importazioni del 30,5% rispetto a quanto totalizzato a fine marzo 2010.

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Grazie al risultato del primo trimestre, le aziende piacentine hanno venduto all’estero merci per un importo che torna ad avvicinarsi a quello realizzato nel primo trimestre del 2009. Allora il totale delle esportazioni era arrivato a 577 milioni di euro, a marzo 2011 invece a 563 milioni di euro. Non va sottaciuto il fatto che questi valori sono a prezzi correnti e quindi devono scontare l’inflazione del biennio, risultando quindi concretamente un po’ ridimensionati. In ogni caso il fatto importante è che si è tornati in territorio di crescita dopo un 2010 particolarmente pesante per il tessuto economico provinciale.

Tra le merci vendute all’estero hanno ripreso quota i macchinari che hanno totalizzato un +38,3%, arrivando a 171,52 milioni di euro, pari al 30,4% del totale delle merci esportate (erano stati 259 milioni di euro nel 2009 ma 124 milioni di euro nel 2010). Hanno segno positivo anche le variazioni che hanno interessato i prodotti della metallurgia (+8,2%) e gli autoveicoli e rimorchi (+38,3%).

Decisamente incoraggiante è stato il risultato che ha riguardato i prodotti alimentari. La variazione è stata del +43,3% ed il valore complessivo è passato dai 25,78 milioni di euro del primo trimestre 2010 ai 36,94 milioni di euro dello stesso periodo 2011. Scendendo nel dettaglio risultano più significativi, per valore del venduto, frutta ed ortaggi lavorati e conservati (11,6 milioni di euro), prodotti delle industrie lattiero casearie (10,6 milioni di euro), carne lavorata e prodotti della carne (9 milioni di euro).

Riduzioni nel valore delle merci esportate si sono invece evidenziate nella categoria dei prodotti in metallo, in quella del legno e dei prodotti in legno e sughero ed ancora in quella degli altri mezzi di trasporto.

La graduatoria dei 10 prodotti più venduti ha al primo posto le macchine di impiego generale cui fanno seguito i tubi, condotti e profilati, le altre macchine, gli autoveicoli e quindi articoli di abbigliamento, parti ed accessori per veicoli, mobili, apparecchiature di cablaggio e ancora macchine per la formatura del metallo e altre utensili. Per ognuna di queste voci si è registrata una crescita nelle esportazioni, con riferimento al primo trimestre 2011.

 

 

Guardando al versante importazioni (762 milioni di euro nel primo trimestre 2011) spicca la crescita da 59,74 milioni di euro a 119,36 milioni di euro per i prodotti tessili, l’abbigliamento, le pelli e gli accessori.

Al secondo posto è invece posizionato il raggruppamento dei prodotti manifatturieri che comprende i mobili (import per 97,49 milioni di euro) e poi i mezzi di trasporto (88,8 milioni di euro, peraltro in calo sul 2010). Una variazione piuttosto ampia ha riguardato l’acquisto oltre confine di computer, passato da un valore di 34,6 milioni di  euro a quello di 74,84 milioni di euro.

Un grosso balzo in avanti ha compiuto la Cina tra i Paesi da cui acquistiamo merci. Il valore dei prodotti importati è passato da 70 milioni di euro a 135 milioni di euro, fatto che l’ha portata al primo posto della classifica dei Paesi da cui formalizziamo gli acquisti. Sono componenti elettroniche, mobili ed articoli di abbigliamento le voci principali delle importazioni cinesi.

Alle spalle del Paese asiatico si piazzano invece due partners tradizionali per le nostre imprese quali Francia e Germania e quindi la Polonia, che ha venduto a Piacenza beni per 38 milioni di euro in questo primo scorcio del 2011. Incrementi percentualmente importanti hanno contraddistinto l’India, la Turchia, il Bangladesh. Gli acquisti di articoli d’abbigliamento sono stati la causa principale di questa crescita.

Fatta eccezione per Cremona, provincia nella quale si è assistito ad una riduzione dell’import, tutti i territori di confronto hanno ottenuto risultati dal segno positivo. La variazione di Piacenza – per l’export- è stata quella di ampiezza maggiore.

Importazioni ed esportazioni per valore, Piacenza e territori di confronto

 

Importazioni

Variaz. %

Esportazioni

Variaz. %

 

1° Trim 2010

1° Trim 2011

1° Trim 2010

1° Trim 2011

Piacenza

584.084.388

762.280.363

30,5

437.287.065

563.652.735

28,9

Parma

693.644.656

864.959.954

24,7

1.110.330.195

1.239.928.609

11,7

Reggio Emilia

746.331.738

934.140.939

25,2

1.708.652.346

1.982.307.607

16,0

Cremona

1.101.584.963

994.382.744

-9,7

707.046.077

816.502.470

15,5

Lodi

642.819.757

953.407.616

48,3

280.391.708

481.086.469

71,6

Pavia

1.533.828.867

2.439.774.257

59,1

749.414.735

883.310.419

17,9

Emilia Romagna

5.934.372.204

7.509.148.756

26,5

9.558.398.366

11.393.983.130

19,2

Italia

85.004.758.962

104.620.833.880

23,1

76.391.652.990

90.442.149.801

18,4

Elaborazioni CCIAA di Piacenza su dati Istat