Quando l\’imprenditoria si fa sostegno per le Politiche Giovanili

Al centro delle politiche giovanile attuate dal Comune di Piacenza si pongono due concetti base: la partecipazione e la valorizzazione delle competenze giovanili.

Radio Sound

Sono diverse le azioni messe in campo per dare concreta attuazione a queste due fondamentali linee guida:

1) Creazione di nuovi centri giovanili: Spazio 4 e prossimamente il nascente Spazio 2

2) Valorizzazione della creatività attraverso:

a) La costruzione delle nuove sale prove e sala di registrazione musicali.

b) La valorizzazione dello storico festival “Tendenze”

c) La promozione e rilancio dell’archivio Giovani Artisti Piacentini “GAP”

d) La creazione di nuovi spazi musicali (Inpiccì musica)

3) Promozione di laboratori spontanei (Cicloffina Ciclostile, parkour Piacenza)

4) Organizzazione di iniziative culturali (cineforum, laboratori didattici e creativi)

5) Sostegno del volontariato (progetto Kamlalaf)

Alcune di queste esperienze a breve saranno raccontate in due volumi: uno relativo alla storia della musica piacentina degli ultimi 50 anni e un altro che raccoglierà le testimonianze dei giovani che hanno partecipato al progetto Kamlalaf.

La varietà di tutte queste iniziative hanno potuto realizzarsi grazie all’aiuto dei numerosi sponsor che anche quest’anno hanno sostenuto le politiche giovanili dell’Amministrazione Comunale:

1) CNA

2) IREN

3) CONFAPI

4) LA BAIA DEL RE

5) MORI LEGNAMI

6) WORKOPP

7) BILANCIAI ASSOCIATI

8) CANTINE 4 VALLI

9) INDACOO

10) DELTAINOX

11) TECNOBORGO

– I PROGETTI –

Rassegna musicale estiva Inpiccì Festival

L’INPICCI FESTIVAL è la rassegna di musica alternativa e indipendente organizzata dall’Associazione 29100 Factory dal 2006 e giunta nel 2010 alla sua quarta edizione.

Consapevoli del grande e immediato potere aggregativo che la musica ha in sé con L’INPICCI FESTIVAL l’Associazione 29100 Factory e il Centro Aggregativo Giovanile Spazio 4 negli ultimi anni hanno dedicato i due mesi estivi di giugno e di luglio alla musica organizzando 16 serate l’anno, caratterizzate da concerti live, dj set ma anche da performance visual e mostre artistiche.

La programmazione vede band musicali emergenti e non del panorama piacentino, Italiano ma anche internazionale esibirsi in uno spazio pubblico, gratuito, in città e immerso nel verde.

Oggi alla sua quarta edizione possiamo affermare che Inpiccì è un appuntamento consolidato, riconosciuto, ricercato e seguito dalla popolazione giovanile del territorio piacentino e non.

La media di utenza serale è di circa 300 persone con picchi di circa 1000 giovani.

Spazio 2

Nuovo centro di aggregazione presso gli spazi di via XXIV Maggio che sta vedendo la luce in questi mesi. Come per il gemello Spazio 4 alla base c’è l’idea di coinvolgere e rendere i ragazzi protagonisti di esperienze importanti per la loro formazione e crescita personale

In questo caso sono state coinvolte associazioni giovanili o gruppi informali di ragazzi per valorizzare le loro iniziative, renderli ancora più autonomi riservando loro un luogo dove poter svolgere le attività delle singole associazioni, sostenendosi reciprocamente oppure organizzando eventi o iniziative insieme.

Protagoniste di questa nuova realtà sono:

L’associazione “La Fenice”

L’associazione “La Marmaglia”

Il movimento studentesco UDS

L’associazione giovani macedoni “Makedonika”

Il gruppo informaledi balli hip-hop

L’associazione giovanile “Amnesty International”

Il gruppo informale “Kamlalaf”

Kamlalaf

progetto di cooperazione, volontariato, turismo responsabile, cittadinanza attiva

Introduzione-idea di base-filosofia.

Il progetto kamlalaf è nato due anni fa dall’idea di proporre a ragazzi dai 18 ai 30 anni un’esperienza di formazione e di sperimentazione (viaggi) delle tematiche della cooperazione, del volontariato e del turismo responsabile. Sono già state effettuate due edizioni e stiamo predisponendo la terza.

Si compone di tre parti ben definite ma strettamente interconnesse tra loro

1) formazione su tematiche della cooperazione internazionale, del volontariato (di cui si allega il progetto). Si sviluppa in alcuni weekend, ha il carattere della residenzialità per incentivare il senso di conoscenza e comunità tra i ragazzi e per far si che si attivino relazioni significative che possono incentivare lo sviluppo di nuove idee e progetti da realizzare. I ragazzi partecipano anche a momenti formativi rispetto alle destinazioni dei viaggi

2) un viaggio esperienziale, organizzato insieme ad associazioni o ong della zona di Piacenza, che sostengono progetti in paesi stranieri ( Uganda, Burundi; Brasile; Kosovo; Kenya)

3) restituzione: al termine del viaggio ai ragazzi viene chiesto di incontrarsi ancora in un weekend, dove debbono rielaborare le varie esperienze, trovare un modello di comunicazione alla città ed effettuarlo.

Riteniamo che il progetto abbia l’ambizione, e i fatti lo stanno dimostrando, di formare le nuove generazioni al dialogo, all’incontro con le persone, alla condivisione dei problemi e alla loro risoluzione al di là delle differenze; alla formazione di nuovi cittadini che si impegnino attivamente per formare una società coesa e senza pregiudizi.

Progetto:

partners: comune di Piacenza, associazione Kamenge (sostiene il “centre jeunes Kamenge” a Bujumbura in Burundi), Cooperazione e sviluppo Africa Mission (sostiene progetti di sviluppo in Uganda) Progetto Mondo MLAL (coopera con varie realtà del sud del mondo soprattutto in America Latina) Caritas-centro missionario diocesano (ha collaborazioni con varie realtà e in questo caso con un progetto in Kosovo) Ass Amani e overseas ( sostengono progetti legati a centri aggregazione e sostegno all’infanzia a Nairobi in Kenya); Ass Piccolo Mondo (è referente per la formazione).

Da quest’anno il progetto (considerati i grandi riscontri) si amplia con un nuovo partner: Ass Libera in collaborazione con una bottega del commercio equo e solidale “la pecora nera” che organizzeranno un viaggio in Sicilia per far incontrare i giovani di Piacenza con le realtà sostenute da Libera.

Per sottolineare il grande successo dell’iniziativa e, soprattutto grazie all’impegno dei ragazzi di ritorno dai viaggi, si specifica che il primo anno il progetto prevedeva 3 destinazioni (Uganda, Burundi, Brasile), il secondo 4 (Uganda, Burundi, Brasile, Kenya con il viaggio in Albania che si è inserito nella formazione), mentre quest’anno ci saranno sei destinazioni (uganda, burundi, brasile, Kenya, Albania, e Sicilia)

Viaggi:

Brasile

1° viaggio (2009): destinazione Recife e Rio de Janeiro. Sono stati visitati progetti, e i ragazzi hanno partecipato direttamente a progetti di animazione in centri di aggregazione e culturali presso le favelas di Recife e Rio. Sono state approfondite con attività sul campo di progetti legati alla prostituzione soprattutto minorile (progetto “la città delle bambine”). Incontro con le comunità dei “muradores” all’interno delle favelas e incontro con le comunità dei “sem terra”.

2° viaggio (2010): destinazione Salvador de Bahia e Rio de Janeiro. Incontro, partecipazione e coinvolgimento in progetti di animazione presso centro di aggregazione nei sobborghi di Salvador tra i quali “viver i aprender”, il rapporto instaurato durante il viaggio ha fatto si che alcuni ragazzi del centro e i loro educatori verranno a Piacenza per un percorso di scambio durante il quale svolgeranno lezioni di capoeira e percussioni per i ragazzi delle scuole di Piacenza. Progetto “casa do sol” sostenuto da “progetto mondo MLAL. Soggiorno di 4 giorni presso una comunità (acientamento) di sem terra durante i quali sono state effettuate attività insieme alla comunità, nella scuola sia per i bambini che per gli adulti. Il soggiorno a Rio ha previsto sempre interventi di approfondimento e partecipazione a progetti di sostegno all’emancipazione femminile e alla lotta alla prostituzione. Incontro con progetti di valenza sociale tra i quali “a historia che eu conto”(centro di aggregazione), “circo social” (un circo professionale che dedica uno spazio formativo gratuito per i ragazzi delle favelas), e l’incontro con ragazzi in percorso educativo alternativo al carcere.

Burundi: i ragazzi, entrambi gli anni sono stati ospitati e hanno partecipato alle attività del centro di aggregazione “centre jeunes kamenge” (che è il riferimento di migliaia di giovani burundesi) nato durante i gravissimi scontri tribali tra Hutu e Tootsi durante la guerra civile in Burundi. Le attività previste sono stati di tipo manuale, insieme ai giovani burundesi, per contribuire alla manutenzione della case dei meno abbienti, ma anche ai laboratori teatrali, formativi, culturali che quotidianamente si svolgono al centro. Il primo anno una ragazza di Piacenza ha partecipato alla registrazione, insieme al gruppo di musicisti professionisti di Bujumbura) dei brani di un Cd musicale che serve a finanziare il centro.

Uganda: i ragazzi sono stati coinvolti nei progetti sostenuti dall’associazione “Africa Mission” che da 35 anni si adopera per sostenere la popolazione ugandese attraverso attività molto concrete (come ad esempio la perforazione di nuovi pozzi d’acqua- la siccità è gravissimo problema di tutto il territorio ugandese-) ma anche nei progetti di animazione e formazione che la stessa associazione ha sviluppato insieme alla popolazione locale oltre a progetti in collaborazione con altre organizzazioni (ospedale per bambini affetti da hiv).

Kosovo: permanenza in centri di aggregazione estivi a Klina, una piccola cittadina tra Pristina e Peja, conoscendo gli animatori della parrocchia del posto e passando con loro una giornata in alta Val Rugova. le mattinate erano dedicate al campo estivo: accoglienza dei tantissimi bambini kosovari – albanesi, rom e serbi, cattolici e ortodossi e musulmani, un laboratorio creativo oltre a giochi, bans e canti insieme.

A Pristina, la capitale, Gjakova e Prizren sono stati conosciuto ragazzi che portano dentro il ricordo della guerra

Altra meta del viaggio è stata Barbullush, un piccolo paese di campagna a 20 km da Scutari dove sono stati effettuati laboratori di animazione nel primo centro estivo del posto organizzato presso la parrocchia.

Kenya: i ragazzi hanno partecipato ad iniziative di formazione e aggregazione rivolte a bambini e bambine di strada all’interno dei centri sostenuti da padre Kizito Sesana a Nairobi. In particolare nei centri di “Kivuli centre” e ndugu mdogo” all’interno della baraccopoli di Riruta e “La casa di Anita” rivolto escusivamente alle bambine. Inoltre hanno sviluppato un’attività di animazione, in collaborazione con la ong “overseas”, presso il carcere minorile di Nairobi. Durante questo viaggio, i ragazzi hanno sviluppato un nuovo progetto “fotoreporter per un giorno: l’africa vista dai bambini” che consiste nel coinvolgimento dei bambini incontrati affichè fotografassero, dal loro punto di vista i luoghi e i momenti della loro vita. Questo progetto si è tramutato in una mostra (15 pannelli di 2 metri per 1) che stiamo portando in giro (insieme ai ragazzi che hanno partecipato al progetto in oggetto) per la regione per promuovere i progetti di cooperazione.

Ragazzi direttamente coinvolti nel progetto sono stati nel primo anno (2009) 15, nel secondo (2010) 25 e quest’anno (2011) la proposta è rivolta a 30 ragazzi.

La formazione si svolge nel periodo marzo-giugno

I viaggi hanno la durata di tre settimane circa e prevedono sempre un accompagnatore delle associazioni che funge da facilitatore/accompagnatore rispetto alla miglior comprensione delle esperienze con le quali i ragazzi si confrontano.

La restituzione avviene da settembre in poi. Dico questo perché oltre ad un momento individuato (quest’anno addirittura era fissato all’interno del prestigioso festival del diritto che si svolge a Piacenza), i ragazzi, in modo autonomo, hanno organizzato iniziative nelle scuole, nelle parrocchie, presso associazioni per descrivere la loro esperienza.

Risultati ottenuti:

1) innanzitutto si è formato un gruppo di ragazzi (che prima dell’esperienza non si conoscevano) stabile che promuove molte iniziative:

a) 3 incontri di restituzione “istituzionale” previsti dal progetto: hanno coinvolto circa 700 persone

b) Grande visibilità sulla stampa: la stampa locale (di cui si allega la rassegna stampa) ha dato ampio risalto ai reportage dei ragazzi che venivano inviati durante i viaggi, oltre ai riscontri durante le restituzioni “istituzionali”.

c) I ragazzi, motivati, hanno ampliato il progetto iniziale con iniziative ed idee originali come ad esempio la mostra fotografica di cui sopra si accenna

d) La grande rilevanza avuta dal progetto ha portato il centro per volontariato di Piacenza a commissionare un libro-guida, in fase di scrittura, dedicato all’esperienza del progetto kamlalaf nel quale vengono riportate le esperienze dei ragazzi ma che sarà anche una guida per tute le persone che, anche individualemte vorranno svolgere un viaggio come i nostri.

e) I ragazzi, autonomamente, hanno sviluppato un progetto di coinvolgimento delle scuole superiori per parlare della loro esperienza di viaggio. Sono state coivolte 10 classi delle scuole superiori.

f) È in fase di elaborazione un incontro presso l’università di Piacenza

g) Molte associazioni, centri di aggregazione e parrocchie piacentine hanno coinvolto i ragazzi affinchè parlassero della loro esperienza.

h) Accoglienza a Piacenza dei ragazzi di Salvador de Bahia del progetto “viver i aprender”

i) Nel complesso si può stimare che 2000 persone sono state coinvolte negli incontri che i ragazzi autonomamente hanno organizzato