Presentato il primo Report sul sistema educativo dell\’Emilia Romagna

Scuola, presentazione del primo Report sul Sistema educativo in Emilia-Romagna.

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Numeri, caratteristiche criticità e punti di forza della scuola in Emilia-Romagna

Bologna, 13 giugno 2011 – La Regione ha realizzato un Report sul sistema educativo in Emilia-Romagna, per conoscere in modo documentato le caratteristiche della scuola dell’Emilia-Romagna, l’evoluzione dei processi in atto, le criticità, e per orientare le scelte politiche e amministrative.

Il report è il risultato di un gruppo di lavoro dell’assessorato alla Scuola, ed è il primo di una serie di Quaderni di Educazione e Ricerca, una nuova collana pensata per elaborare un pensiero collettivo e favorire il più ampio confronto.

La Regione Emilia-Romagna con questo strumento intende affrontare le attuali sfide educative e sociali e intende contribuire, attraverso i dati raccolti sul sistema educativo regionale e il confronto con il quadro nazionale, al processo di realizzazione delle modifiche introdotte dalla riforma del Titolo V della Costituzione.

I principali dati del sistema educativo dell’Emilia-Romagna

Sono 510.316 i bambini e i ragazzi che frequentano le scuole statali in Emilia-Romagna, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria superiore. Il numero degli allievi è in crescita costante, con un incremento medio annuo del 2%, e una proiezione che vede l’aumento continuare almeno fino al 2015. Dall’anno scolastico 2000-2001 al 2010-2011 gli alunni sono aumentati del 26,6%.

Il sistema educativo dell’Emilia-Romagna rappresenta oggi il 6,5% di quello nazionale, ma dai dati rilevati si evince che il Ministero assegna a questa regione il 6,3% dell’organico del personale docente e il 6,2% del personale ausiliario tecnico-amministrativo. Si tratta in pratica di oltre 1.500 posti in meno, a cui si devono aggiungere i tagli agli organici avvenuti nel triennio 2009-2012, che hanno registrato una decurtazione di 3.711 docenti e 2.241 di personale ata.

Le istituzioni scolastiche autonome in regione sono 567 e hanno una media di allievi che raggiunge le 900 unità. Il 60% del segmento della scuola di base è costituita da istituti comprensivi.

Il numero medio di alunni per classe in Emilia-Romagna è 22,2, il più alto nella graduatoria delle regioni italiane.

Nelle scuole dell’E-R accogliamo la più alta percentuale di cittadini immigrati rispetto alle altre regioni, circa il 15,7%, dei quali un terzo è di seconda generazione.

La qualità dell’integrazione scolastica è facilitata dal grande numero di istituzioni scolastiche che sono dotate di postazioni tecnologiche specifiche per una didattica a supporto dell’integrazione di allievi con disabilità: rispettivamente il 70,3% delle scuole elementari e il 76,1% delle medie.

In Emilia-Romagna è tradizionalmente alta l’adesione al modello tempo pieno, che nella scuola primaria raggiunge il 45,9%, e non tutte le richieste sono state soddisfatte. La scelta delle famiglie viene infatti attualmente penalizzata dalle assegnazioni del Ministero, che privilegia i modelli di 27/30 ore settimanali.

Capillare in regione la diffusione degli istituti tecnici e professionali, frequentati dal 61% degli studenti della secondaria superiore (37,4% nei tecnici e 23,6% nei professionali.

In quest’ambito l’Emilia-Romagna è al primo posto a livello nazionale. Il radicamento e la diffusione dell’istruzione tecnica e professionale finisce per penalizzare la scuola dell’Emilia-Romagna per quanto riguarda gli organici. Nell’assegnazione delle risorse, infatti, il Ministero non distingue tra i percorsi liceali, il cui quinquennio richiede in media 8 docenti, e i percorsi tecnico-professionali, che invece ne richiedono 10/11. Un aspetto che sottrae all’Emilia-Romagna ulteriori 280 posti docente.

I dati dell’ultima rilevazione OCSE-PISA 2009 sul sistema educativo confermano per l’Emilia-Romagna un profilo di regione europea. La misurazione delle competenze in lettura, matematica e scienze del campione regionale si mantiene più elevata sia della media nazionale, sia della media OCSE. In particolare l’Emilia-Romagna si colloca nel gruppo di testa delle prime cinque regioni italiane.

Esiste tuttavia una criticità: una forbice ampia tra gli esiti elevati dei licei e dei tecnici e, al contrario, i punteggi molto bassi ottenuti dall’istruzione e formazione professionale. Da questo dato di realtà, è nata l’esigenza di riformare il sistema di Istruzione e Formazione Professionale regionale, quale leva strategica per ridare qualità a quel segmento scolastico e formativo.

La Regione e gli enti locali spendono (dati 2007) per ogni studente 1.495 euro: si tratta della spesa più elevata tra le regioni italiane e corrisponde al 29% della spesa pubblica per l’istruzione in questa regione.