Si allarga sempre di più lo scandalo del calcio scommesse. Ieri sono stati interrogati i due giocatori dell’Ascoli Vittorio Micolucci e Vincenzo Sommese, entrambi agli arresti domiciliari. Dal loro interrogatorio viene scagionata la società marchigiana che però dalla Giustizia sportiva potrebbe essere ritenuta responsabile per l’attività illecita dei due calciatori. Dopo aver negato ogni addebito Micolucci, davanti al giudice, ascoltando un’intercettazione, avrebbe spiegato di essere stato pressato dal suo compagno Sommese, che gli chiedeva di truccare le partite, in particolare quella con l’Atalanta. Vincenzo Sommese, invece, ha spiegato di essere in grave difficoltà economica con la casa ipotecata e debitore di 80mila euro a Pirani, uno degli indagati, che gli aveva pure pignorato un quinto dello stipendio. La sua unica via d’uscita a una situazione economica e personale disperata sarebbe stata quella di mettersi nelle mani di chi truccava le partite. Intanto ieri l’agenzia di scommesse austriaca Skysport 365 ha parlato di un dossier pronto con una serie di 10 partite su cui era arrivata una mole di puntate sospette: nell’elenco sarebbero comprese le squadre di serie A Roma, Lecce, Cagliari, Lazio, Napoli e Bologna. Il dossier sarà inviato alla procura di Cremona ma anche a quella di Napoli che sta indagando su calcio e scommesse. Secondo Skysport 365 nell’elenco ci sono anche 10 gare di serie B. Tra queste ci sarebbero incontri dell’Atalanta e del Siena, le due squadre promosse in A che rischiano la retrocessione perché finite nell’inchiesta di Cremona. Tra le gare segnalate c’è anche Atalanta-Piacenza. Su questa gara è emerso che tutti gli scommettitori puntava sull’ “1 primo tempo”, addirittura il 97% del totale, e sulla vittoria del Siena contro il Sassuolo sin dai primi 45 minuti (89%).
Intanto il portiere Paoloni, uno degli uomini chiave dell’indagine, sembra che ieri abbia vuotato il sacco. Davanti ai magistrati che lo hanno interrogato per ore, avrebbe fatto nomi e cognomi, svelando le strategie che stavano dietro al gruppo coinvolto nel malaffare.