Calcio scommesse, primi interrogatori degli arrestati

INTERROGATORIO DI SOMMESE – Altri interrogatori oggi, che però, a differenza dei precedenti, per ora non sembrano tirare in ballo il Piacenza calcio, che comunque è sempre in attesa della deposizione del difensore Carlo Gervasoni. “C’è la volontà di collaborare e laddove c’era da ammettere lo ha fatto così come quando c’era da negare ha negato”. E’ quanto ha affermato l’avvocato Enrico Calabrese in una pausa dell’interrogatorio di garanzia al suo assistito Vincenzo Sommese, il capitano dell’Ascoli arrestato il 1 giugno scorso nell’ambito dell’inchiesta sul calcioscommesse. “Sommese ha dato le sue spiegazioni esclusivamente in merito ai fatti contestati nei capi di imputazione in un clima di grande serenità e quello che emerge è che il suo non sia un ruolo di primissimo piano” ha proseguito Calabrese, sottolineando che il suo assistito “si è detto molto dispiaciuto per la società Ascoli che era all’oscuro di tutto”, e ricordando che “comunque lui era fuori rosa dal gennaio scorso”. In merito al debito di 67mila euro con il medico odontoiatra Mario Pirani citato nell’ordinanza, Calabrese ha dichiarato che “Sommese ha chiarito che si tratta di un debito di natura strettamente personale” e dunque che non avrebbe nulla a che vedere con il denaro relativo al giro di scommesse.

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INTERROGATORIO DI MICOLUCCI – Si sente “tirato in mezzo”, invece Vittorio Micolucci, il giocatore dell’Ascoli arrestato nell’ambito dell’inchiesta cremonese sulle partite truccate, interrogato oggi pomeriggio dal gip di Cremona, Guido Salvini. Lo ha spiegato, prima dell’interrogatorio, il suo avvocato, Daniela Pigotti, secondo la quale Micolucci “ha sempre giocato per vincere”.