Aggiornamento. Via libera all’“anima verde” di Piacenza Expo. Lo ha deciso il Consilgio comunale approvando, non senza qualche perplessità da parte delle opposizioni, una modifica allo Statuto che consente all’ente di diventare una sorta di “amministratore di condominio” in grado di gestire i rapporti tra le diverse aziende in ambito urbanistico ed ambientale. In estrema sintesi un punto di riferimento per le aree produttive ecologicamente avanzate del polo logistico di Le Mose.
Tra i compiti cui sarà preposta la nuova Pc Expo anche quelli di coordinare tutte le azioni che riguardano un approccio più ecologicamente sostenibile all’approvvigionamento delle risorse ed alla riduzione dell’inquinamento, tra cui l’installazione di pannelli fotovoltaici, il taglio della CO2 ed il riciclaggio porta a porta.
Il provvedimento è passato con i voti del centrosinistra (Pd, lista Civica, Prc), Api, Pc Tutta, Udc e di Bruno Galvani. Contro ha votato il Pdl mentre si sono astenuti Carlo Mazza e Gianni D’Amo (Pc Comune) L’assessore Anna Maria Fellegara ha spiegato le «ragioni di opportunità» alla base di questa decisione: «In questi anni Pc Expo ha realizzato un investimento nel fotovoltaico sulle coperture che è il più grande della città e ha competenza specifiche in questo settore. Faremo un bando pubblico per selezionare gestore. Intanto oggi togliamo un ostacolo che renderebbe impossibile la sua candidatura».
Di «confuse criticità ha parlao Luigi Salcie (Pdl): «Il core business di una società viene stravolto. Per intervenire nel settore ambientali abbiamo un’altra società (Iren)». Sulla stessa lunghezza d’onda anche D’Amo: «Se la riqualificazione ecologica dell’industria ha un valore strategico, come credo, non mi pare che con Pc Expo andiamo molto lontano». Anche per Carlo Mazzoni (Pdl) ci sono dubbi.
Mazza ha fatto presente che il «bilancio di Pc Expo è modestissimo» e che la manovra del Comune è orientata solo «al salvataggio dell’azienda». Tra i favorevoli Giampaolo Crespoli (Api): «Stiamo facendo quel salto che alla logistica piacentina è mancato. Coniugare gli investimenti di tipo urbanistico con l’insediamento reale».
Vantaggi anche per Pierangelo Romersi (Pd) e per Antonio Levoni
(Udc): «L’idea di utilizzare Pc Expo crediamo sia interessante.
L’Expo è partecipata dal Comune, vedo vantaggi per il nostro territorio. Così viene valorizzato qualcosa di nostro».
LE MOZIONI
Nella seduta di ieri è poi passata una mozione di Tassi (Pdl) che chiedeva di intervenire sulla pavimentazione dissestata di via San Giovanni.
Bocciata, invece, ma con l’astensione di alcuni esponenti del Pd e della lista civica, un’altra mozione di Tassi che chiedeva di installare un collegamento telefonico con le piazzole taxi di via IV Novembre e dell’Ospedale. L’assessore Katia Tarasconi a risposto che per i tassisti «le postazioni di Cheope e dell’ospedale sono meno importanti della stazione. Su 31 tassisti, 5 non hanno il radio taxi e spero si possano adeguare. Il costo di una singola postazione è di circa 5mila euro per mettere il telefono normale (10mila euro)». Un esborso considerato eccessivo.
Infine voto favorevole a una mozione firmata dalle quattro donne del Consiglio (Lucia Rocchi, Giovanna Calciati, Maria Lucia Girometta e Giulia Piroli) che stigmatizzava «la presenza di una pubblicità discutibile (l’impronta di una mano sul fondoschiena di una donna per sponsorizzare un colorificio). Messaggi che possono «indurre ad intendere la violenza contro le donne un fatto normale» hanno detto.
L’assessore Gazzola ha condiviso «certe preoccupazioni» facendo però presente che il ruolo del Comune non è diretto.
Le comunicazioni iniziali hanno riguardato in particolare la desertificazione del centro storico, con la chiusura anticipata dell’Irish pub decisa per ragioni private, ma portata in Consiglio da alcuni consiglieri, come Carlo Pallavicini.
Ma l’inizio di seduta è stato tutto per “Seta”, l’aggregazione modenese che vedrebbe Piacenza e Tempi S.p.a entrare in questa società con il 15%. “Una sconfitta per il territorio piacentino”, ha dichiarato il consiglieri Carlo Mazzoni, perché Piacenza perderà un altro pezzo delle sue società. Dare in mano la gestione a Modena significa che alla fine ci presenteranno il conto”.
In seguito è stata approvata una modifica allo statuto di Piacenza Expo, quella che gestisce l’ente fiera, riguardante la possibilità per la società di diventare soggetto gestore di alcuni cambiamenti urbanistici di alcune aree ecologicamente attrezzate della zona.