<< E’ un ennesimo esempio di come la città di Piacenza stia perdendo la voglia di attrarre nelle ore serali persone all’interno del suo centro storico e non solo>>. E’ questo il primo commento del Presidente dei Pubblici Esercizi di Piacenza Cristian Lertora alla notizia della riduzione dell’orario di apertura del Irish Pub di via San Siro e delle recenti azioni di controllo posto in essere nei confronti di altri bar di Piacenza e della relativa clientela. << Comprendo – prosegue il Presidente Lertora – le esigenze di coloro che risiedono all’interno del centro storico o più in generale vicino a locali molto frequentati nelle ore serali – notturne; sono certo che noi pubblici esercizi dobbiamo impegnarci per far capire alla nostra clientela che il rispetto degli altri, di coloro che voglio riposare, deve assolutamente esserci. Tuttavia – prosegue il Presidente – a questa attenzione da parte nostra e soprattutto dei nostri clienti, deve corrispondere un’altrettanta tolleranza da parte di coloro che risiedono in città. Occorre comprendere che un centro, una città, priva o con un numero di locali sempre più esiguo, è una realtà che si dequalifica e degrada lentamente. Noi tutti: le Associazioni di Categoria, l’Amministrazione Comunale, la Camera di Commercio, gli stessi esercenti, le nostre Università, ci stiamo impegnando e facciamo di tutto per attrarre all’interno della città nelle ore diurne flussi di persone che la possano rendere viva e, al contempo, cerchiamo di collaborare per renderla vivibile (perché una città deserta è anche una città che si spegne lentamente); non comprendo, quindi – sottolinea il Presidente – come mai non si possa fare altrettanto per renderla attraente anche nelle ore serali – notturne, anzi. E’ vero – prosegue il Presidente Lertora – Piacenza non è mai stata per natura una città “notturna”, tuttavia non possiamo continuare a pensare che così debba rimanere. Dobbiamo tutti quanti collaborare per rivitalizzare il nostro centro anche nelle ore serali e dobbiamo appoggiare coloro che rischiano il loro capitale ed investono nella nostra città in questa fascia oraria.
La soluzione al problema degli “schiamazzi nelle ore serali” non può essere ricondotta semplicisticamente allo stop della musica dal vivo nei bar e nei locali o chiedere di regolamentare la chiusura dei bar ad orari anticipati. Queste proposte sono l’ennesimo passo nella direzione sbagliata e non rappresentano l’interesse generale per una città universitaria che vuole tornare ad essere viva e giovane soprattutto in periodo estivo. Non lamentiamoci poi che città limitrofe alla nostra (Cremona, Crema, Parma, ecc.) risultino essere più belle e piene di attrattive; una chiusura anticipata dei locali, non fa che incrementare lo spopolamento a favore dei centri limitrofi in grado di offrire maggiori svaghi e di sfruttare al meglio le proprie potenzialità.
Con poche strutture ricettive, senza proposte culturali continue nel tempo e con un centro storico addormentato, questo non è un paese per giovani, anzi è una città in declino.
Quante volte – prosegue il Presidente – sui giornali ci è stato rimproverato di non volerci impegnare in prima persona per la rivitalizzazione del centro e poi ci ritroviamo con richieste di chiusure anticipate!?
Sottolineiamo inoltre, che poter offrire elementi di aggregazione in città evita la “transumanza” dei nostri giovani verso località limitrofe e, ben sappiamo cosa vuol dire girare per chilometri nelle ore notturne con automobili da una parte all’altra della nostra provincia o addirittura fuori provincia, ben sapendo che non è obbligando la chiusura anticipata che nei giovani prevalga l’idea di non divertirsi, anzi si andrebbe ad incrementare il già elevato rischio di incidenti notturni.
Tutto questo senza pensare al contributo che in un certo senso i locali stessi danno alla sicurezza della nostra città. Percorrere le vie del centro sapendo che vi sono locali aperti contribuisce certamente ad aumentare il senso di protezione; immaginatevi vie completamente buie e deserte dopo un certo orario.
Potremmo – conclude il Presidente – continuare sulla strada intrapresa qualche anno fa con la sottoscrizione del protocollo d’intesa che sanciva una collaborazione tra noi, il Comune, le forze dell’Ordine ed i titolari dei locali stessi, diretto a sensibilizzare: sia i titolari dei locali ed i loro clienti, sia i residenti. Dobbiamo trovare un punto d’incontro che consenta ai residenti di poter vivere in centro storico ,ai locali in di non dover chiudere, ed ai clienti di poter svagarsi e divertirsi. Sono certo che se ci sarà la buona volontà ed il buon senso da ambo le parti saremo in grado di trovare eccellenti soluzioni e finalmente creare una città per tutti e non per pochi>>.