Stato di agitazione indetto dalla Filt Cgil nei confronti di Tempi

La Filt Cgil di Piacenza dichiara lo stato di agitazione nei confronti dell’azienda del trasporto pubblico locale di Piacenza, Tempi, attraverso una lettera inviata nella tarda mattinata di oggi  a Tempi Spa e a Tempi Agenzia e per conoscenza al prefetto di Piacenza Antonio Puglisi e agli Enti proprietari Comune e Provincia di Piacenza.

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“I tagli che hanno ridotto il servizio per gli utenti hanno modificato profondamente anche le condizioni di lavoro dei dipendenti e hanno ricadute importanti anche sulla sicurezza” spiega Marco Efori, segretario generale Filt Piacenza che insieme ad alcuni autisti di Tempi ha tenuto una riunione in Camera del Lavoro. “Sono stati modificati i turni e i tempi di percorrenza, ossia il tempo che l’azienda ci dà per percorrere il giro completo di una linea – spiegano alcuni autisti – e per esempio le linee 16 e 17, le due “circolari” della città, prima erano divise su 8 mezzi, ora lo stesso servizio in minor tempo devono farlo 4 mezzi, la metà”. “Una riduzione esemplare su come i tagli siano andati a discapito della sicurezza e delle condizioni psico-fisiche dell’autista – spiega ancora Efori – tutti problemi che abbiamo sottoposto all’azienda, presentando anche soluzioni che, dal nostro punto di vista, potevano migliorare le condizioni ma che non sono state ascoltate e nemmeno prese in seria considerazione”.

Gli autisti entrano nel merito dei problemi, spiegando che il rispetto degli orari più risicati cozza spesso con altri fattori: “O si rispettano gli orari non andando in bagno e sfruttando al massimo il codice della strada – con un rischio per tutti – oppure non bastano i minuti contingentati per fare i 13 dossi della linea 18: anche se un pedone attraversa la strada è un ritardo che rischia di non permetterti di rispettare gli orari”.

 

Inoltre, spiega la Filt Cgil, in Tempi permane il problema dell’officina meccanica che è sotto organico. “I lavoratori dell’officina permettono a mezzi che hanno 30 anni di andare regolarmente in servizio, e a chi dice che sono stati presi i mezzi nuovi rispondiamo che è vero – aggiunge Efori – ma gli ricordiamo che la media dei bus in servizio a Piacenza è di oltre 11 anni. Il servizio dell’officina viene riconosciuto in termini di efficienza da più parti, ma i lavoratori si sono stufati delle pacche sulle spalle”.

Tutto questo in un contesto che vede il Contratto aziendale non rinnovato dal 1994: “Il clima in azienda non è dei migliori” aggiungono i lavoratori.

“La Cgil si è mossa perché l’esasperazione dei lavoratori è tanta – conclude Efori – per ora abbiamo attivato lo stato di agitazione ma siamo disposti ad andare fino in fondo alla protesta anche da soli se nessuno ci risponde. Tutti questi problemi la Cgil chiede di affrontarli in modo organico da marzo, da quando è stato riorganizzato il servizio a seguito dei tagli. Ma non abbiamo ricevuto nessuna risposta, ora ci chiediamo che prospettive si aprono dopo il 12 di giugno, quando le scuole chiuderanno i battenti e il servizio verrà ulteriormente ridotto: a quale prezzo?