La proposta della Provincia di un’unica cabina di regia per il monitoraggio e il controllo dei soggetti gestori delle “Aree produttive ecologicamente attrezzate” (insediamenti industriali sostenibili ed ecocompatibili) riceve l’ok unanime dei Comuni territorialmente interessati (Piacenza, Fiorenzuola, Sarmato, Monticelli, e Cortemaggiore) e delle associazioni di categoria delle imprese industriali e artigiane. L’organismo, tecnicamente, si chiama “Comitato di indirizzo”, verrà costituito entro il 20 giugno e raccoglierà le rappresentanze delle amministrazioni e delle categorie economiche interessate, con il coordinamento della Provincia.
Il consenso unanime alla proposta avanzata dall’assessore Patrizia Barbieri (affiancata dal dirigente Davide Marenghi e dal funzionario Antonio Colnaghi) è arrivato questa mattina a palazzo Garibaldi, nel corso di un incontro informativo e di consultazione promosso dallo stesso assessore.
Molteplici le motivazioni espresse a favore della scelta di un unico comitato, in luogo di più organismi frammentati per ciascuna Apea. “Le aree finanziate dalla Regione Emilia Romagna (Le Mose, San Nazzaro ed ex Eridania) e quella ‘di riserva’ (l’area Barabasca di Fiorenzuola e la Ca.Re.Co. di Cortemaggiore) – ha spiegato Barbieri – hanno tutte valenza sovracomunale e sono frutto di una scelta negoziata e programmata nel Ptcp, per questa ragione è opportuno un coordinamento territoriale. E’ necessario inoltre che gli indirizzi forniti alla costruzione delle scelte delle Apea siano unitari e che le stesse scelte siano assunte in un’ottica di omogeneità e semplificazione”. L’assessore ha sottolineato che il comitato avrà una struttura “flessibile”, con convocazioni mirate sui singoli temi che, di volta in volta, verranno affrontati.
In un mese circa la costituzione dell’organismo. Soddisfatti i Comuni e le associazioni che hanno acconsentito alla soluzione unitaria come “capace di dare le migliori garanzie di successo e ricaduta positiva sul territorio”, di “garantire uniformità degli standard di indirizzo e nei controlli” e di rifuggire il “pericolo della frammentazione di professionalità e risorse”.
Il percorso prevede, dopo l’incontro odierno, una fase di raccolta delle indicazioni provenienti dai Comuni sui nominativi dei propri rappresentanti. Da qui la redazione del quadro completo dei componenti e il passaggio nei rispettivi organi comunali e in quelli provinciali. Ai primi di luglio l’insediamento ufficiale.
Scopi delle Apea – così come nelle intenzioni della Regione, che lavora al progetto dal 2006 – sono: la salvaguardia dell’ambiente e la riduzione dei costi di “ecosostenibilità” aziendale, la centralizzazione delle attività autorizzative e gestionali, la semplificazione delle procedure. In taluni casi si assiste anche alla promozione di un marchio Apea e allo sviluppo di politiche comuni di marketing territoriale. Attualmente le Apea, in Emilia Romagna, sono 29. La Regione le ha finanziate per complessivi 63milioni di euro. All’Eridania sono andati 3,6 milioni di euro per 17milioni di euro di investimenti, all’area di San Nazzaro sono stati stanziati 1,9 milioni di euro per 8 milioni di investimenti. Piacenza ha beneficiato di 1,5 milioni di euro di finanziamenti a fronte di 6 milioni di euro di investimenti. Con la costituzione del comitato i piani ambientali redatti dai singoli soggetti gestori dovranno ricevere l’ok dello stesso organo “politico” di indirizzo e controllo che – con condivisione – la Provincia di Piacenza d’accordo con comuni e associazioni, declinerà al singolare.