E’ stata confermata in appello la sentenza di 30 anni di reclusione per Mohammed Chraka, il marocchino che nell’aprile del 2009, in via Vaiarini, uccise e tagliò la gola alla moglie Zahira Aitali. Il giudice della Corte d’assise d’appello ha respinto la richiesta di perizia psichiatrica avanzata dal difensore di Chraka, l’avvocato Piero Spalla. L’immigrato, che aveva scelto il rito abbreviato, era stato condannato a 30 anni di carcere il 4 novembre dello scorso anno.
Alla richiesta di conferma della condanna da parte del procuratore generale di Bologna si sono associate le parti civili, con gli avvocati Eleonora Concarotti e Giovanna Cavaciuti, che assistono i genitori della povera 26enne ammazzata in mezzo alla strada. I due genitori hanno anche in custodia la giovane figlia della coppia. Chraka, accecato dalla gelosia, e dopo che aveva abbandonato la moglie, era tornato a Piacenza e aveva seguito la 26enne, fino a bloccarla in via Vaiarini, dove l’ha colpita alla testa con un bastone e per poi infierire su di lei con un coltello.