Mentre stenta a ripartire il mercato interno è l’export a dare soddisfazioni alle piccole e medie imprese italiane: +15,7% nel 2010. Spicca il contributo dell’Emilia-Romagna, che si piazza al terzo posto per il valore delle esportazioni, dopo Lombardia e Veneto con merci vendute all’estero per 41.136 milioni (12,8%). La provincia di Bologna ha esportato beni per 9.526 milioni; Ferrara ha fissato il valore delle merci esportate a 1.742 milioni, Forli’-Cesena a 2.294, Modena 9.080, Parma 4.859, Piacenza 1.968, Ravenna 2.898, Reggio Emilia 7.277, Rimini 1.491. (Ansa)
Nello specifico, per quanto riguarda l’export piacentino, i dati presentano almeno due sfaccettature significative. La prima e positiva riguarda l’esportazione per la grande industria, per la quale Piacenza il trend è aumentato . “La meccanica sta tirando forte”, ha affermato il presidente della Camera di Commercio Giuseppe Parenti che, visto anche il ruolo che ricopre, ha accolto favorevolmente i dati di crescita divulgati.
Dall’altra parte, però, Cna Piacenza, che rappresenta la piccola e media impresa, cioè quella larghissima schiera di artigiani e imprenditori familiari, ha fatto sapere che i dati generali non toccano minimamente al rialzo quelli redatti meno di un mese fa dall’associazione di categoria. “Se questi dati sono riferiti alle piccole e medie imprese non trovano assolutamente riscontro con i dati della nostra confederazione”, ha dichiarato Dario Costantini, presidente provinciale di Cna. “Se guardiamo il dato del 2005, cioè pre-crisi e gli assegniamo un indice di livello pari a 100, rileviamo un indice di livello pari al 70.6 per il 2010, con un modestissimo aumento rispetto al 68.4 che era il livello del primo semestre 2010”, ha aggiunto Costantini, che ha poi concluso: “si tratta di una mancanza di performance e organizzazione delle piccole imprese che non riescono ad agganciare gli eventuali segnali di ripresa. Bisogna sostenere quelle aggregazioni di impresa che potrebbero far segnare numeri importanti. Numeri importanti che, statistiche a parte, non rileviamo”.