COMUNICATO di Marco Civardi e Giovanni Botti consiglieri comunali Popolo della Libertà
“Se la nostra mozione sull’ex Pertite fosse stata letta, allora si sarebbe saputo che la stessa non conteneva e non contiene ‘l’assunzione da parte dell’amministrazione di impegni economici gravosi, difficili da essere sottoscritti'”. Non si fa attendere la risposta all’attacco portato dal comitato della Pertite alla mozione presentata dal PDL e bocciata da una pregiudiziale della sinistra nel corso dell’ultimo consiglio comunale.
Sono i consiglieri comunali Botti e Civardi (PDL) a prendere posizione affermando che: “la nostra mozione era chiara e inequivocabile: ogni altra interpretazione maliziosa è stata frutto della paura mal celata di non volerne discutere nella sede istituzionale adeguata, cioè il Consiglio”.
“Anche il fatto di dichiarala inammissibile attraverso il voto in aula, un’evidente spallata poco democratica della maggioranza e di quella parte dell’opposizione che l’ha appoggiata, ha rappresentato un gesto di sfiducia nei confronti del lavoro del Presidente del Consiglio, del Segretario e degli uffici, che l’avevano ritenuta ammissibile”.
Nel ricordare come nella mozione fossero riprese tre semplici questioni: il quesito referendario, trascritto interamente; la motivazione dell’ammissibilità del Comitato dei garanti, trascritta integralmente; l’impegno richiesto a Sindaco e Giunta per raggiungere l’obiettivo del quesito referendario, i due consiglieri evidenziano come non vi fosse “alcun riferimento a qualsiasi impegno economico, come erroneamente è stato dichiarato, ma con la sola motivazione – anch’essa messa per iscritto in calce alla mozione – di permettere al Consiglio Comunale di esprimersi su questa importante partita, auspicando che si potesse ‘assumere una posizione che di fatto accogliesse il senso del quesito referendario'”.
“Lo scopo della mozione – proseguono i due consiglieri pidiellini – non era certo impedire lo svolgimento della consultazione referendaria, anche perché si sarebbe votato solamente un atto di indirizzo, al pari di ogni altra mozione, cioè, quell’atto che impegna a raggiungere un determinato obiettivo. Inoltre, sarebbero potute emergere questioni importanti nel dibattito, di cui tenere conto nelle trattative in corso; probabilmente si sarebbe anche potuto raggiungere l’accordo su di un documento comune, che recepisse il testo delle due mozioni presentate da PDL e PD”.
“Infine – concludono Botti e Civardi – si sarebbe potuto affrontare e formalizzare nell’unica sede competente, il Consiglio comunale, anche l’altra questione di vitale importanza insieme alla dismissione dell’ex Pertite: quale destinazione riservare all’area che insiste nel cuore del nostro centro storico, l’ex Arsenale e Ospedale militare. Anch’essa rientra tra gli accordi in atto e noi come PdL non vogliamo perdere l’occasione di recuperare anche questi due luoghi ricchi di storia e fortunatamente già immersi nel verde, indispensabili per la riqualificazione urbanistica della nostra città”.