Ancora una volta l’iniziativa si configura e si struttura lungo un percorso che parte da due sessioni di ascolto basate su domande aperte e da un momento di confronto sulla bozza di un documento di sintesi, predisposto dal coordinatore Daniele Novara, in vista della presentazione ufficiale al tradizionale Festival del Diritto che si svolge in settembre.
Si tratta di un interrogarsi della comunità sulla matrice educativa della propria convivenza, ossia sulla capacità di garantire, di generazione in generazione, una continuità formativa.
Nonostante il tempo passato i valori che consentirono ai piacentini del Quarantotto di staccarsi dall’ingombrante vessazione austriaca fanno ancora parte del patrimonio genetico educativo della nostra comunità. Occorre collocare queste attuali occasioni di confronto all’interno di un quadro che è di memoria ma anche di progettualità per il futuro.
Da più parti si denuncia come la sottrazione di risorse nel campo educativo/formativo, decisa dal governo negli ultimi due anni, possa compromettere la stessa coesione sociale, introducendo squilibri disfunzionali ad un futuro di benessere condiviso.
Gli Stati Generali dell’Educazione continuano a chiedersi, interpellando la società civile, che responsabilità sentiamo nei confronti delle generazioni future: si tratta di un impegno imprescindibile.