Il documento d’indirizzo per la costituzione del Distretto dell’energia tra le Province di Piacenza, Cremona, Lodi e le rispettive Camere di Commercio ottiene l’ok degli enti promotori ed è pronto ad essere sottoposto all’università Cattolica, al Politecnico e alla Fondazione Parco Tecnologico di Lodi per lo studio di fattibilità. Sono alcune delle novità emerse dall’incontro di venerdì tra i presidenti delle Province di Piacenza, Massimo Trespidi, Cremona, Massimiliano Salini, il vicepresidente della Provincia di Lodi Claudio Pedrazzini e l’assessore provinciale cremonese Gianluca Pinotti. Nel corso del vertice a palazzo Garibaldi è stato affidato a Trespidi – presidente della Provincia capofila – l’incarico di contattare gli atenei per l’analisi del documento di indirizzo. Documento già annunciato nel febbraio scorso, sempre in via Garibaldi, durante la prima riunione tra presidenti di Provincia, alla quale parteciparono anche le Camere di commercio dei tre territori, le grandi aziende energetiche delle rispettive province, i sindacati e le categorie economiche. “Stiamo concretizzando le fasi di un percorso – spiega il presidente piacentino – marciando a grandi passi verso obiettivi comuni. Anche per il distretto dell’energia ci siamo ispirati al nostro metodo di sempre: il coinvolgimento di area vasta nell’ottica delle reti di territorio a vocazione comune e la politica delle alleanze strategiche; nel caso di specie quelle con Cremona e Lodi”. Entro la fine del mese di maggio Province, Camere di commercio ed enti di ricerca torneranno a riunirsi. Nuovo aggiornamento a giugno, questa volta l’intenzione è estendere gli inviti anche alle aziende del settore energetico e a tutti i soggetti che hanno manifestato interesse e disponibilità al progetto, che porterà ad avviare una politica coordinata legata all’ambiente, tramite il rilancio di una strategia energetica comune e all’avanguardia, da sviluppare sulle direttrici: reti di teleriscaldamento e reti intelligenti di trasporto dell’energia, sviluppo delle energie rinnovabili e delle nuove tecnologie di produzione energetica, mobilità sostenibile, raccolta differenziata, ricerca di settore. L’azione congiunta ha come obiettivi: lo sviluppo economico e imprenditoriale dei territori, la creazione di posti di lavoro, la possibilità di offrire una risposta concreta alla crescente domanda di energia, la salvaguardia dell’ambiente e, più in generale, la realizzazione di politiche di crescita che superino i confini territoriali.