Si è svolta oggi a Roma all’Arco di Costantino, la Festa per il 194 Annuale del Corpo di Polizia Penitenziaria. La cerimonia ha avuto inizio alle 9 presso l’Altare della Patria a Piazza Venezia con la deposizione da parte del Ministro della Giustizia Angelino Alfano, accompagnato dal Capo del Dipartimento Franco Ionta, di una corona d’alloro al Sacello del Milite Ignoto.
Sospese le proteste del sindacato Sappe, per la promessa di un incontro previsto per lunedì con il capo compartimento dell’amministrazione Penitenziaria Franco Ionta, che ha dichiarato oggi che “Le difficoltà del sistema penitenziario che sono esplose in maniera drammatica e che hanno determinato la dichiarazione dello stato di emergenza non possono certo dirsi superate, ma abbiamo delineato e avviato il progetto per superare l’emergenza e ragionare in termini di stabilizzazione del sistema”.
Ionta ha ribadito anche questa mattina che l’indulto del 2006 è stato una “occasione mancata” dal momento che “all’eccezionalità della misura deflattiva, che aveva consentito una massiccia riduzione delle presenze, non sono seguiti provvedimenti in grado di risanare il sistema”.
“Noi come sindacato Sappe non partecipiamo già da tre anni, perché pensiamo che non ci sia nulla da festeggiare vista la drammatica situazione delle carceri italiane, ma offriamo la nostra solidarietà morale al corpo che rappresentiamo” commenta Gian Battista Durante, segr. gen. aggiunto del Sappe (sindacato Polizia penitenziaria)
“L’approvazione della legge 199 proposta da Alfano a dicembre scorso, prevede la detenzione domiciliare per coloro che devono scontare un anno di pena” prosegue Durante “Potenzialmente potevano beneficiarne circa 10 mila detenuti, però molti di loro sono cittadini stranieri senza fissa dimora, quindi non possono beneficiare di questa norma. Ad oggi a livello nazionale sono stati rilasciati 2200 detenuti. A questa legge è poi collegata l’assunzione di circa 1660 nuovi agenti di Polizia Penitenziaria, mancano però i fondi e siamo in attesa del finanziamento, nel frattempo spesso gli agenti devono anticipare personalmente le spese di traduzione per i detenuti stranieri, con uno stipendio di 1200 euro al mese”
Nel caso di Piacenza le piaghe che affliggono le Novate oltre al sovraffollamento e alla carenza di personale, i danni strutturali dell’edificio con mancanza d’acqua calda e spazio insufficiente per i detenuti. È in corso la costruzione del nuovo padiglione, che rientra nell’ambito del nuovo piano carceri approvato dal Senato per rimediare all’emergenza in atto. “Spero che la politica riesca a mettere in atto reali miglioramenti alla condizione disastrosa contro cui dobbiamo lottare ogni giorno” Nicola Migliorato, segr. Prov. UIL PA Penitenziari di Piacenza.