La Cgil \”invade\” la piazza, più di un migliaio sfilano in sciopero

Un migliaio di persone in strada, per un corteo lungo circa un chilometro ricco di bandiere rosse, striscioni, cori e fischietti. Lo sciopero generale convocato dalla Cgil è stato all’altezza delle aspettative e ha fatto registrare anche a Piacenza una massiccia adesione di lavoratori. Dietro gli striscioni delle diverse categorie del sindacato confederale c’erano volti noti dell’organizzazione, politici del vasto panorama del centrosinistra locale e tanta gente comune, giovani compresi.

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Una mobilitazione pacifica, che ha mostrato il suo lato più radicale al momento del passaggio del corteo sotto al palazzo dell’ente Provincia di via Garibaldi. «Via la Lega da Piacenza», «Lega ladrona, Piacenza non perdona», sono solo alcuni degli slogan che i manifestanti gridavano proprio mentre di fronte all’ingresso del palazzo sostava il consigliere provinciale del Carroccio Fausto Maloberti, rimasto ad osservare la scena tra l’attonito e il divertito. «Non credo sappiano quello che stanno dicendo – ha commentato ironico il consigliere leghista – sto qui a guardare ma non ho intenzione di rispondere alle provocazioni».

Poco più tardi, quando la testa del corteo aveva quasi raggiunto piazza Cavalli, ci sono stati attimi di tensione tra un gruppo di manifestanti e un paio di passanti. Qualche minuto di urla e spintoni che non sono sfuggiti agli uomini della Digos, intervenuti tra le parti per sedare gli animi. Ma al di là dei singoli momenti, la festa della Cgil si è consumata in piazza Cavalli, dove dal palco sono intervenuti insegnanti, studenti, operai fino al discorso conclusivo di Paolo Lanna. «Questo non è uno sciopero di un’organizzazione, ma di tutti i lavoratori – ha evidenziato il segretario provinciale – uno sciopero politico e di parte, organizzato per dare voce a chi chiede diritti e in questa Italia non viene quasi più ascoltato».