L’Amministratore Delegato del Piacenza Maurizio Riccardi è intervenuto questo pomeriggio sulle frequenze di “Radio Sportiva”, emittente a diffusione nazionale. L’AD è stato interpellato a proposito delle parole polemiche pronunciate da Mourinho contro l’Unicef (il cui logo appare sulle maglie blaugrana) al termine della semifinale di Champions tra Real Madrid e Barcellona. Il Piacenza, come tutti sanno, è stata la prima società calcistica al mondo ad indossare una casacca con la scritta Unicef. “Fu una felice intuizione del nostro Presidente, Dott. Fabrizio Garilli, un patto sulla parola che oggi vale ancora -dice con orgoglio Riccardi- da circa 10 anni abbiamo adottato l’Unicef come nostro sponsor e gli devolviamo il 7,5% lordo degli incassi. Questo ci riempie di gioia anche perché abbiamo contribuito a costruire una casa a Kinshasa in Kenya, che toglie circa 500 bambini dalla strada”. A proposito delle dichiarazioni di Mourinho, l’AD non ha dubbi: “apprezzo Mourinho per i risultati sportivi ottenuti, ma penso che questa volta sia fuori strada. C’entra poco l’Unicef con i risultati sportivi, e la nostra situazione di classifica attuale lo dimostra”. E aggiunge: “con tutti i problemi che ha il calcio cerchiamo almeno di mantenere limpida e pulita l’immagine dell’Unicef, che non aiuta le squadre di calcio ma chi ha bisogno nel sociale”. E a proposito del Barcellona… “quando il Barcellona uscì dichiarando che avrebbe indossato, come prima società al mondo, il marchio Unicef sulle maglie, fummo tempestati di telefonate da chi evidentemente sapeva che il Piacenza Calcio era già da 5 anni che adottava questo marchio. Come simpatica ipotesi risarcitoria avevamo chiesto al Barcellona di disputare una gara amichevole con 22 giocatori in campo che indossavano tutti una maglia con la scritta Unicef. Ma non se ne fece nulla…chissà che un giorno la cosa si possa anche realizzare. Pare che il Barcellona voglia ridurlo, noi invece, essendo una scelta lodevole del Presidente, vorremmo mantenerlo anche se si tratta di uno sponsor al contrario”.