AGGIORNAMENTO 22.04 ORE 19:00
Dopo la prima notte passata al Torrione Fodesta, ora i dieci tunisini sono ospitati nell’abitazione del cittadino privato che si è reso disponibili ad accoglierli. Per loro è anche giunto in città il mediatore culturale, per una situazione tutto sommato tranquilla, confermata dall’assessore comunale Giovanna Palladini.
Negli occhi stanchi la gioia di essere in Italia. I dieci tunisini arrivati questo pomeriggio a Piacenza, hanno una trentina d’anni, uno di loro 45, il più giovane 23.
Hanno spiegato di aver passato grandi difficoltà per arrivare in Italia e di aver pagato profumatamente il trasporto con il barcone (2 mila euro, circa 4mila dinari), rimasto in avaria, con a bordo 45 persone, per cinque ore. I problemi poi non sono mancati neanche in Italia, in particolare al campo di Lampedusa, dove mancano cibo e letti.
Fuggono da un paese dove non c’è lavoro, lasciano famiglia e parenti per tentare fortuna e riuscire a tornare in patria con il denaro necessario per vivere. In tasca non hanno un soldo, si dividono le ultime sigarette rimaste. Il loro viaggio proseguirà fino a quando non troveranno un’occupazione. Qualcuno raggiungerà i parenti in Francia, il più giovane di loro proseguirà verso Asti, per ricongiungersi al fratello che lì lavora come meccanico da otto anni.
Ora, dopo il soggiorno di alcuni giorni a Catania, i profughi questa notte a Piacenza verranno accolti al Torrione Fodesta.