Agriturist Piacenza, l’associazione degli agriturismi di Confagricoltura, registra nella nostra provincia il tutto esaurito per le festività pasquali, mentre i dati su base nazionale delineano un settore in cui la crisi delle vacanze è perdurante ed impatta negativamente anche su queste giornate facendo registrare, rispetto alla Pasqua dello scorso anno, contrazioni sulle prenotazioni nell’ordine dell’8% per quanto riguarda l’ospitalità e del 15% sulla ristorazione. I dati nazionali evidenziano tuttavia una tenuta degli agriturismi di fascia alta, seppure a fronte di un calo generalizzato delle presenze straniere.
“Siamo evidentemente in una situazione privilegiata – commenta Gianpietro Bisagni Presidente di Agriturist Piacenza – credo che il tutto esaurito che registriamo a Piacenza sia il felice risultato di più fattori. Abbiamo più volte evidenziato come la nostra provincia sia un po’ carente dal punto di vista delle ricettività extralberghiera, per cui, a fronte di pochi posti a disposizione abbiamo sviluppato una rete di operatori per poter trattenere i turisti sul territorio e ci promuoviamo vicendevolmente. Inoltre, siamo beneficiati dalla posizione strategica delle nostre aziende rispetto alle grandi città del nord.
Siamo in condizione di offrire un tuffo nella natura pur essendo facilmente raggiungibili. Infine, credo che sia anche merito nostro: abbiamo investito nella promozione, nella rete territoriale, nell’accoglienza famigliare senza, tuttavia, tralasciare i comfort. Certo – prosegue Bisagni – i dati rilevati dall’osservatorio Agriturist non sono tranquillizzanti e devono farci riflettere, dobbiamo continuamente ricercare nuove strategie per poter catturare la domanda con un’offerta che soddisfi tutti i desiderata”.
Analizzando le statistiche del portale www.agriturist.it, e di alcuni dei principali portali di promozione dell’agriturismo, è chiaro che il consueto picco di richieste che si registra in prossimità della Pasqua, quest’anno è molto più debole. La nota dell’Osservatorio di Agriturist spiega anche l’infondatezza di alcune previsioni positive, diffuse recentemente. E’ stato annunciato, ad esempio, che il 10% degli italiani in vacanza sceglierà una azienda agrituristica: se così fosse, si tratterebbe di 2,8 milioni di persone da sistemare in poco meno di 200 mila posti letto (dati ISTAT).
La stessa previsione sostiene che si registrerà un incremento di presenze compreso fra il 7 e il 9%: si consideri, in proposito, che, secondo i sondaggi dell’Osservatorio Nazionale del Turismo, a Pasqua 2010 gli italiani che avevano scelto l’agriturismo erano stati il 3,7% (dato peraltro poco credibile visto che corrispondeva a 750 mila persone), per cui un incremento del 9% nel 2011 attesterebbe la percentuale al 4% e non al 10%.