L’Europa guarda alla via Francigena, meta costante di pellegrini da tutto il continente.
Il consiglio d’Europa e la comunità europea hanno creato una commissione ad hoc per lo storico tracciato continentale nel dicembre 2010, su spinta delle richieste pervenute dal territorio e dall’associazione europea delle vie Francigene, di cui fa parte la Provincia di Piacenza insieme ad altri 110 partner istituzionali, anche stranieri, come il Comune di Canterbury, la provincia francese di Artois e il cantone Vallese della Svizzera. La notizie è emersa questa mattina nel corso di un vertice a palazzo Garibaldi tra l’assessore Maurizio Parma, il collega della Provincia di Lodi Mariano Peviani e Francesco Ferrari, vicepresidente dell’Associazione europea delle vie Francigene. All’incontro anche il dirigente Bruno Bedani.
Bruxelles per avviare i lavori della commissione ha già stanziato 900mila euro e nel giro di tre anni (tempi tecnici) l’adunanza deciderà quali progetti sostenere e in che misura. Intanto – ha riferito questa mattina Ferrari – dal vicepresidente della commissione europea Antonio Tajani è già emersa la piena volontà – ribadita anche alla recente Borsa Internazionale del Turismo – di sostenere, anche dal punto di vista economico, progetti di messa in sicurezza, implementazione della ricettività, sviluppo turistico del tracciato storico da Canterbury a Roma.
Nel corso dell’incontro di questa mattina l’assessore Parma e il collega Peviani si sono detti reciprocamente interessati a nuove forme di collaborazione. In particolare Parma ha illustrato i progetti avviati su San Colombano che hanno come fulcro e le comunità irlandesi con cui il comune di Bobbio è in costante contatto, tra cui la città, gemellata, di Bangor. In territorio lombardo il 25 aprile andrà in scena una camminata lungo il tragitto storico da Orio Litta a Pavia, i pellegrini si incontreranno a metà strada, a Santa Cristina, accolti nel locale ostello. Al confine tra Emilia e Lombardia è il Guado di Sigerico, nel territorio di Calendasco, ad essere al centro dell’interesse di Bruxelles e delle amministrazioni provinciali di Piacenza e Lodi. Si tratta di uno snodo fondamentale se si pensa che prende il nome dall’omonimo vescovo che nel X secolo tracciò con i suoi cammini la via Francigena, così come codificata dal consiglio d’Europa nel 1986.