Profughi: ecco il piano d\’accoglienza in Emilia Romagna, 35 a Piacenza

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Bologna – Un piano definito, per gradi, per l’ospitalità dei profughi in Emilia-Romagna e la richiesta al Governo di avviare “una iniziativa amichevole in Europa per gestire questa e le future emergenze umanitarie” e di garantire un’equa distribuzione dell’accoglienza in tutte le Regioni, ad esclusione dell’Abruzzo.
Si è svolta questa mattina a Bologna la terza riunione del tavolo regionale per affrontare l’emergenza umanitaria, aperta dal presidente della Regione Vasco Errani. Presenti i rappresentanti delle Province e dei Comuni con più di 50 mila abitanti, insieme al sottosegretario Alfredo Bertelli, agli assessori regionali Paola Gazzolo e Teresa Marzocchi e al direttore dell’Agenzia di protezione civile regionale Demetrio Egidi.
“E’ in corso un lavoro in progress sia a livello nazionale che regionale, in base all’evoluzione non prevedibile della situazione”, ha sottolineato Errani chiarendo che “l’Italia deve ed è in grado di gestire l’emergenza dei profughi che, in quanto tali, vanno accolti con le dovute garanzie. Per quanto riguarda gli immigrati con il permesso di soggiorno transitorio – ha aggiunto – hanno diritto alla libera circolazione su tutto il territorio nazionale”. Da parte delle istituzioni dell’Emilia-Romagna, ha concluso il presidente, “c’è una piena e solidale assunzione di responsabilità. Ci apprestiamo a fare la nostra parte per la Repubblica”.
Il piano regionale
L’Emilia-Romagna è in grado di accogliere, nel giro di 24 ore, un primo nucleo di 500 persone in strutture adeguate indicate dalle province e verificate dalla Protezione civile regionale. Ulteriori 1000 i migranti accolti nella seconda fase. Per quanto riguarda l’intesa raggiunta con il Governo sui minori non accompagnati (ieri sera sono arrivati 30 ragazzi somali in regione) saranno accolti dai Comuni e accuditi nelle strutture esistenti della rete regionale in grado di ospitarli.
Tutte le risorse necessarie sono garantite dal Governo in base agli accordi definiti con Regioni ed Enti locali e, se necessario, saranno anticipate dalla protezione civile regionale.
Per far fronte ad eventuali aspetti sanitari, è pronta una direttiva regionale per le aziende sanitarie che svolgeranno i compiti specifici per garantire l’assistenza ai profughi, mentre sarà coinvolto il mondo del volontariato e dell’associazionismo per i diversi aspetti dell’accoglienza e della mediazione culturale, attraverso accordi e contratti appositamente definiti.
Entro venerdì i coordinamenti provinciali definiranno, d’accordo con le prefetture, le strutture e i siti per l’ospitalità delle persone che arriveranno in Emilia-Romagna.
Questo il numero dei posti disponibili ad accogliere i migranti nelle diverse province: a Piacenza 35; a Parma 50; a Reggio Emilia 60; a Modena 80; a Bologna 120; a Ferrara 40; a Ravenna 45; a Forlì-Cesena 40 e a Rimini 35.
E’ in fase di organizzazione l’accoglienza di alcuni migranti già arrivati da soli in regione e a cui è stato riconosciuto il permesso temporaneo previsto dall’articolo 20.
In tutto il territorio sono infine in corso approfondimenti per approntare strutture per la seconda fase di accoglienza e mettere in campo proposte per il futuro.
L’accordo con il Governo
Con il Governo nazionale è stato raggiunto un accordo sulla gestione dell’emergenza umanitaria nazionale fondata su 4 capisaldi: riconoscimento ai migranti del permesso transitorio previsto dall’articolo 20 del testo unico sull’immigrazione, concesso il 5 aprile scorso dal Governo (permesso temporaneo per 6 mesi rinnovabile per altri 6 mesi); accordo con il Governo tunisino per presidiare le coste e per il rientro programmato per chi dovesse essere riconosciuto come clandestino, nel pieno rispetto delle norme nazionali ed europee; accoglienza in tutte le regioni, ad esclusione dell’Abruzzo, dei profughi e dei migranti con permesso temporaneo che ne facciano richiesta; aiuto immediato ai minori non accompagnati tramite le strutture ordinarie della rete minorile. Sarà istituito un fondo nazionale per la gestione di tutta le fase dell’emergenza.
Sul fronte dei numeri – alla luce dell’intesa raggiunta nella Conferenza unificata tra Governo, Regioni, Province autonome e Enti locali – lo scenario prefigura un primo impegno dell’Emilia-Romagna per accogliere 1500 persone in tutte le province e altre 750 in una fase successiva sino a coprire la quota di ospitalità indicata nell’accordo con il Governo e stimata in 3700 persone. Si tratta di persone che sceglieranno di avvalersi del permesso temporaneo previsto dall’articolo 20 del testo unico sull’immigrazione e dei primi profughi in arrivo dalla Libia.