Michele Rebecchi, il ragazzo del Colombini che nei giorni scorsi ha scritto a Napolitano ottenendo l’invito per la sua classe al Quirinale, sarà messaggero di Massimo Trespidi. Il 16enne di terza C del liceo delle Scienze sociali, affetto da autismo, consegnerà al Capo di Stato il 10 maggio prossimo l’invito ufficiale a Piacenza a firma del presidente della Provincia. L’impegno è stato preso con una stretta di mano tra Michele e lo stesso Trespidi che questa mattina lo ha voluto incontrare, insieme a tutta la classe, in sala consiliare.
“Siate realisti, chiedete l’impossibile, scriveva Albert Camus. Michele ha chiesto l’impossibile ed ha raggiunto il risultato” ha detto Trespidi parlando a ragazzi e docenti.
“Pensare all’impossibile stronca ogni nostra iniziativa. Michele ha avuto tanto coraggio da azzardare l’impresa e l’ha messa a segno. La sua iniziativa mi ha colpito a tal punto che non ho avuto dubbi: la lettera era giusto che la consegnasse lui, di persona, al Capo di Stato. L’iniziativa ha veste istituzionale, perché la missiva porta la mia firma, ma nello stesso tempo chiama in causa anche il mio profilo professionale di insegnante”.
E per sottolineare l’ “ardore” mostrato da Michele, il numero uno di palazzo Garibaldi ha fatto al 16enne il regalo più gradito: la Divina Commedia, “la sua passione” testimoniano le insegnanti, in testa la prof di italiano, Marina Montanari. Il volume è stato sfogliato d’un sol fiato e Michele ha saputo illustrare, tempo zero, il dettaglio di ogni singolo girone richiamato dalle fotografie a corredo del testo. “Ancora tre anni e poi conosceremo l’intera opera, un capolavoro – ha detto Michele –. Quest’anno facciamo l’inferno, in quarta il purgatorio e in quinta il paradiso. Non l’avrei mai detto: se l’ok dal Quirinale era atteso, questa convocazione in Provincia è stata invece inaspettata”.
Poi il colpo di scena. Trespidi appunta alla camicia dello studente anche la spilla ufficiale dei 150 anni dell’Unità d’Italia, regalo tanto prezioso quanto raro perché riservato da Roma solo alle istituzioni. La promessa è una certezza: le tre bandiere tricolori, simbolo ufficiale dei 150 anni dell’Unità, saranno all’occhiello della giacca di Michele durante la visita a Napolitano.
“Questa esperienza – ha detto la preside Margherita Fiengo, affiancata dalla vice Annamaria Trioli – rivela la grande sensibilità delle istituzioni, la professionalità con cui gli insegnanti riescono a salvaguardare e promuovere la funzione educante della scuola e mostra l’attaccamento della classe a Michele e la grande capacità di socializzazione che i compagni hanno messo in campo”.