Ogni anno, nella nostra provincia, sono diverse centinaia le donne che si accorgono di avere un tumore alla mammella. Per fornire loro una risposta di alto profilo, l’Azienda sanitaria di Piacenza ha messo a punto un percorso dedicato, con competenze multidisciplinari che garantiscono le migliori risposte possibili.
La donna è al centro del sistema: tutto il percorso di diagnosi, trattamento e controlli è costruito su misura per la paziente. I diversi specialisti collaborano in equipe per accompagnare la donna, con competenza professionale e qualificata assistenza, fino al completamento della cura, utilizzando linee guida internazionali condivise.
A questo tema è dedicato un incontro con la popolazione in calendario per venerdì 8 aprile a Fiorenzuola, alle ore 21 nella sala consiliare di piazzale San Giovanni 2.
L’iniziativa è promossa dall’unità operativa di Senologia dell’Ausl di Piacenza con il patrocinio dell’amministrazione comunale di Fiorenzuola.
Relatori dell’evento informativo sono il chirurgo senologo Francesco Montagni e la psiconcologa Giovanna Calandra.
Il punto di riferimento del percorso per la cura delle donne con tumore alla mammella è costituito dall’unità operativa di Senologia dell’ospedale di Piacenza. Il gruppo, ormai costituito diversi anni fa, fa parte di SenoNetwork, rete internazionale voluta dalla Scuola europea di oncologia e da Eusoma, la Società europea che raccoglie gli specialisti che si occupano di Senologia.
“La nostra presenza in questa rete – spiega Giorgio Macellari, responsabile della Senologia – garantisce che i trattamenti proposti a Piacenza siano in linea con quanto avviene in tutta Europa e nel mondo. È una garanzia per le donne che possono rivolgersi con fiducia al nostro centro, dove operano diversi specialisti dedicati”. Il percorso coinvolge, oltre ai chirurghi senologi, diversi professionisti che lavorano in sinergia: radiologi, case manager, oncologi, anatomopatologi, fisiatri, fisioterapisti, chirurghi plastici, radioterapisti, medici nucleari e psicologi.
Dal dicembre scorso, inoltre, la Senologia piacentina è convenzionata con l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano per collaborare sul fronte dell’attività di Chirurgia Senologica (oncoplastica e ricostruttiva). La sinergia, didattica e culturale, prevede che le equipe discutano periodicamente di casi clinici di pertinenza oncoplastica.
La funzione dell’unità operativa di Senologia è quella di coordinare terapie specialistiche fornite da professionisti dedicati che lavorano in sinergia per garantire prestazioni omogenee e standard adeguati. Ogni aspetto della cura, infatti, non è gestito dal singolo ma discusso in gruppo, concordando il percorso di cura che garantisca il miglior risultato possibile.
I chirurghi dedicati offrono alle pazienti la tipologia di intervento più adatta alla natura della loro lesione secondo protocolli internazionali, garantendo anche una ricostruzione delle parti lese.
In alcuni casi, dopo l’operazione, per la donna è necessario ricorrere a terapie oncologiche; possono altresì essere opportuni trattamenti di radioterapia.
In altri casi c’è anche la necessità di ricorrere alla riabilitazione, per esempio a causa della limitazione dolorosa della mobilità del braccio nel lato operato o per linfedema (accumulo anomalo di liquidi).
In tutte le fasi della presa in carico è garantita anche un’attività di sostegno psicologico.
Attualmente i livelli di successo del centro piacentino sono paragonabili a quelli della regione Emilia Romagna, che si conferma come uno dei vertici europei, con circa il 90 per cento delle pazienti salvate. Una percentuale che diventa ancora più alta quanto più la diagnosi è precoce.