Questa sera il Politeama, ospiterà una band che ha fatto la storia della musica pop italiana: i Pooh. I tre componenti del gruppo, dopo l’addio di Stefano D’Orazio, stanno avendo un grandissimo successo con il “Dove comincia il sole tour”, tour che con 50 date calca i palcoscenici dei palasport e teatri più importanti d’Italia.
Insieme a Roby Facchinetti, Dodi Battaglia e Red Canzian, si esibiranno sul palcoscenico piacentino, Danilo Ballo alle tastiere, Ludovico Vagnone alle chitarre e Phil Mer alla batteria. Con l’ultimo lavoro discografico i Pooh hanno riscoperto le sonorità dei loro primi albun. Quel rock sinfonico che li portò in vetta alle classifiche, anche con cose non facilissime, nei primi anni 70. La band nelle loro canzoni degli anni 70 ha spesso toccato temi di importanza sociale. La celebre “Pensiero” ad esempio parla di un uomo in galera ingiustamente. La suite musicale “Parsifal” è un inno alla pace. “Pierre” parla di omosessualità ( e nei 70 era un argomento piuttosto tabù in Italia). Roby Facchinetti, Dodi Battaglia e Red Canzian sono i protagonisti di questo concerto che unisce passato e presente del gruppo; circondati da una scenografia che riporta l’immaginario del pubblico ai versi del brano che dà il titolo a tutto il progetto.
Red Canzian sarà ospite verso le 12 e 40 nel programma Sound City condotto da Massimo Casale.
I Pooh sono impegnati con il “Dove comincia il sole tour”, che dal 29 gennaio (fino a primavera) li vede protagonisti dei più bei teatri della penisola con concerti che ovunque hanno fatto registrare il “tutto esaurito”.
I Pooh presentano dal vivo i brani del disco “Dove comincia il sole” (uscito il 12 ottobre per Trio/Artist First/Belive Digital), oltre ai loro più grandi successi, molti dei quali, riarrangiati e riproposti col “nuovo suono” della band. La regia dello spettacolo è stata curata direttamente dai POOH con Fabrizio “Fabi” Crico che ha ideato e colorato le scene avvalendosi del calore e della tecnologia innovativa dei fari CLAY PAKY, mentre il progetto acustico è curato da Renato Cantele.