Una performance poetica e di grande impatto emotivo e visivo, che si svolgerà per un pubblico limitato in spazi diversi del palcoscenico del Teatro Municipale di Piacenza. Venerdì 1° aprile con doppia rappresentazione alle ore 20.30 e alle ore 21.45 (lo spettacolo è per massimo 80 persone con prenotazione obbligatoria) va in scena “Osso” di Virgilio Sieni. Un evento da non perdere a conclusione del cartellone 2010/2011 di Teatro Danza proposto da Teatro Gioco Vita – Teatro Stabile di Innovazione in collaborazione con AterDanza nell’ambito della Stagione di Prosa “Tre per Te” del Teatro Municipale di Piacenza, direzione artistica di Diego Maj, organizzata da Teatro Gioco Vita con Fondazione Teatri e Comune di Piacenza e il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano, Cariparma e Iren.
La pièce, a carattere “itinerante”, vede un interprete davvero insolito, Fosco Sieni, padre del coreografo/danzatore toscano che lo affianca in questo lavoro tra i più significativi del suo repertorio.
Sulla scena padre e figlio si confrontano in un dialogo intimo creando una profonda comunicazione. Non un viaggio autobiografico del coreografo, quanto la rivisitazione del rapporto padre-figlio come incontro tra generazioni diverse che si misurano e si scambiano saperi distanti tra loro, in un gioco trasmissione di valori da parte dell’uno e rielaborazione di essi da parte dell’altro. I corpi di Virgilio e Fosco Sieni, interagiscono dunque in una serie di azioni danzate di calibrata esecuzione, sino a creare movenze all’unisono. I due si scambiano ricordi, emozioni, suggestioni. Parlano del loro passato, si scambiano gesti e parole: il padre ha lavorato per tutta la vita in una bottega, Virgilio è un danzatore e lavora con i movimenti del corpo, i gesti, le espressioni. Padre e figlio sono diversi, ma nella loro diversità continuano a volersi bene. “Osso” in sintesi è un lavoro sulla similarità, l’identità, la trasmissione, dimensioni che vengono indagate attraverso un dialogo gestuale tra padre e figlio. La struttura in tre parti dispone partiture esatte di azioni sensibili in spazi che vengono scelti e attraversati nel loro essere sedimentazione di vissuti indicibili. Gli ambienti si configurano come vuoti che accolgono un lavoro immateriale che scava nel gesto e nella figuralità. Tra precisi percorsi spaziali, momenti di raccoglimento intorno a un tavolo, metriche dello scambio e dell’incontro, si delineano rituali di gesti e sguardi che dilatano il senso dell’appartenenza fino alla dimensione dell’enigma. L’aspetto sottratto e interstiziale della scena incontra l’elaborazione live di una rumoristica organica, che rimanda alla tattilità del corpo e al senso fisico della durata e della memoria.
Progetto sonoro e live electronics sono di Francesco Giorni e Francesco Casciaro (Tempo Reale), le luci di Marco Santambrogio. Lo spettacolo è una produzione 2005 di Compagnia Virgilio Sieni e Tempo Reale in collaborazione con 35° Festival Internazionale Santarcangelo dei Teatri.