Presentata in Provincia la variante al Piae

Oggi si è svoltan nella sala del Consigli provinciale,  la prima seduta della Conferenza di Pianificazione prevista dalla Legislazione regionale (L.R. n. 20 del 24 marzo 2000 e l’Atto di indirizzo e coordinamento tecnico approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 173 del 4 aprile 2001) per concorrere alla definizione degli obiettivi e delle scelte strategiche degli strumenti di pianificazione territoriale.

Radio Sound

La Provincia di Piacenza ha, infatti, avviato il processo di aggiornamento del Piano Infraregionale delle Attività Estrattive (PIAE) mediante l’elaborazione di un documento preliminare che è stato approvato dalla Giunta provinciale con atto n.  36 del 25 Febbraio 2011. Tale documentazione è stata illustrata agli Enti territoriali e alle altre Amministrazioni preposte alla cura degli interessi coinvolti al fine di avviare la concertazione istituzionale e, quindi, costruire un Quadro conoscitivo condiviso acquisendo le valutazioni e le proposte che perverranno nell’arco della durata di tale procedimento (90 giorni).

Oltre ai contenuti della documentazione predisposta, sono state descritte le fasi della Conferenza di Pianificazione e quelle successive che porteranno all’approvazione del nuovo strumento di pianificazione da parte del Consiglio Provinciale.

Il Piano Infraregionale delle Attività Estrattive (PIAE), attuazione in materia estrattiva del Piano Territoriale Regionale e del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), è uno strumento di pianificazione di competenza Provinciale ai sensi della L.R. 17/91.

Il PIAE, in quanto specificazione di uno strumento sovraordinato, è quindi un piano di settore con valenza territoriale, e deve presentare i seguenti contenuti:

  1. la quantificazione su scala provinciale dei fabbisogni dei diversi materiali, per un arco temporale decennale;
  2. l’individuazione dei poli estrattivi di valenza sovracomunale e la definizione dei criteri e degli indirizzi per la localizzazione degli ambiti estrattivi di valenza comunale, sulla base delle risorse utilizzabili, dei fabbisogni e dei fattori di natura fisica, territoriale e paesaggistica, nonché delle esigenze di difesa del suolo e dell’acquifero sotterraneo;
  3. i criteri e le metodologie per la coltivazione e la sistemazione finale delle nuove cave e per il recupero di quelle abbandonate e dismesse;
  4. i criteri per la destinazione finale delle aree di cava, a sistemazione avvenuta, perseguendo ove possibile il restauro naturalistico, gli usi pubblici e gli usi sociali;
  5. la disciplina del settore dei titoli minerari

Il PIAE contiene le previsioni e le prescrizioni alle quali si devono conformare i Piani comunali delle Attività Estrattive (PAE), secondo le modalità stabilite dalla L.R. 17/91 e s.m.i..

Oltre al recepimento dei contenuti prescritti delle norme vigenti in materia e dagli strumenti di pianificazione, tra cui diversi dovranno derivare dal vigente PTCP, il nuovo Piano (PIAE 2010) dovrà considerare gli indirizzi approvati dal Consiglio Provinciale con Deliberazione n. 43 del 06.04.2009.

Secondo tali indirizzi, la Variante al PIAE dovrà essere redatta con particolare riferimento allo sviluppo sostenibile, ossia alla consapevolezza che occorre soddisfare i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri.

Le prestazioni prioritarie definite dal Consiglio provinciale possono essere così riassunte:

  • corretto dimensionamento ed attenta localizzazione delle aree soggette ad escavazione, al fine di meglio coniugare le esigenze produttive con le problematiche urbanistiche, territoriali ed ambientali; concentrazione delle attività estrattive in siti idonei e strategicamente localizzati in rapporto ai fabbisogni;
  • corretto sfruttamento dei giacimenti, potenziando prioritariamente l’attività estrattiva nei poli esistenti dotati di idonee infrastrutture per il trasporto dei materiali estratti, superando la limitazione generalizzata delle profondità di escavazione, prevedendo altresì soluzioni diversificate in relazione alle caratteristiche del territorio, sempre con attenzione al giusto rapporto tra ottimale sfruttamento dei giacimenti e funzionalità dell’ambiente recuperato; l’ottimizzazione dello sfruttamento dei giacimenti potrà avvenire anche valutando con specifici studi idraulici, nelle golene di Po, le distanze di rispetto ottimali dalle opere idrauliche;
  • attuazione delle previsioni di piano attraverso strumenti preventivi in grado di garantire una azione più incisiva della mano pubblica in termini di una più attenta valutazione dell’impatto ambientale, di acquisizione delle aree previste in piano, di controllo sulla destinazione dei materiali estratti;
  • razionalizzazione dei processi estrattivi attraverso una migliore qualità di progettazione.

Il Consiglio Provinciale ha inoltre evidenziato che il nuovo PIAE dovrà caratterizzarsi non soltanto come piano di settore mirato al soddisfacimento dei fabbisogni, ma soprattutto come stralcio del piano territoriale di coordinamento e quindi “parte” di un disegno strategico complessivo di governo del territorio. Con riferimento alle criticità rilevate nel monitoraggio del Piano vigente è stato rilevato che le medesime (tempistiche adeguamento strumenti comunali, mancato recepimento di obiettivi strategici, manutenzione opere di rinaturazione, monitoraggi ambientali, materiali resi disponibili da progetti di opere pubbliche, viabilità, utilizzo materiali riciclati, ecc.) dovranno trovare adeguata soluzione.

In considerazione dei citati indirizzi, nel documento preliminare illustrato sono considerati come prioritari gli ampliamenti dei poli esistenti, garantendo la piena compatibilità delle scelte ed una significativa incentivazione del risparmio delle risorse estrattive. Inoltre, al fine di contenere i tempi di attuazione delle previsioni di piano, per alcuni Poli estrattivi, viene proposto di far assumere al PIAE (art. 23 della LR 7/2004), previa intesa con i Comuni interessati, il valore e gli effetti del piano comunale delle attività estrattive (PAE).

Nel dimensionamento proposto è stato valutato il fabbisogno anche ad uso industriale, considerando sia la contrazione di richiesta dovuta alla situazione economica degli ultimi mesi sia la minore capacità di spesa degli Enti pubblici per la realizzazione di opere pubbliche sia il potenziale recupero di inerti da demolizione.

Inoltre, nell’ambito di una strategia generale di riequilibrio ecologico del territorio, si conferma il recupero ambientale naturalistico dei siti estrattivi (qualora marginali ai più importanti corsi d’acqua con funzione di corridoi ecologici) e si propone la delocalizzazione delle opere di mitigazione e ripristino ecologico (per le aree di minor pregio) in aree a maggior valenza ambientale.

Di seguito è riportato il calendario previsto per la Conferenza di Pianificazione e un schematica indicazione delle fasi successive per arrivare all’approvazione della Variante al PIAE da parte del Consiglio Provinciale:

 

INCONTRI CON I SOGGETTI PARTECIPANTI  – CONCERTAZIONE ISTITUZIONALE

 

24 marzo 2011 – Ore 10.00 – 13.00 – Seduta di apertura

Sala del Consiglio Provinciale – Corso Garibaldi n. 50 (Piacenza).

 

Presentazione sintetica dei documenti di Piano approvati con D.G.P. 36/11 e definizione organizzazione dei lavori (programma e modalità della concertazione con le associazioni economiche e sociali)

 

10 maggio 2011 – Ore 10.00 – 13.00 – 2ª seduta

Sala del Consiglio Provinciale – Corso Garibaldi n. 50 (Piacenza).

 

Illustrazione dei risultati dell’incontro con le Associazioni; raccolta dei contributi valutativi sui documenti di Piano presentati

 

24 maggio 2011 – Ore 10.00 – 13.00 – 3ª seduta

Sala del Consiglio Provinciale – Corso Garibaldi n. 50 (Piacenza).

 

Presentazione dell’orientamento su tutti i contributi presentati nell’ambito della Conferenza di pianificazione; predisposizione bozza verbale conclusivo.

 

 

23 giugno 2011 – Ore 10.00 – 13.00- Seduta conclusiva

Sala del Consiglio Provinciale – Corso Garibaldi n. 50 (Piacenza).

 

Approvazione e sottoscrizione verbale conclusivo; informazioni iter successivo per l’approvazione del Piano

 

INCONTRI CON LE ASSOCIAZIONI INVITATE – CONCERTAZIONE CON LE ASSOCIAZINI ECONOMICHE E SOCIALI

 

14 aprile – Ore 10.00 – 13.00 – 1° Seduta

Sala del Consiglio Provinciale – Corso Garibaldi n. 50 (Piacenza).

 

Presentazione sintetica dei documenti di Piano approvati con D.G.P. 36/11

 

28 aprile 2011 – Ore 10.00 – 13.00 – 2ª seduta

Sala del Consiglio Provinciale – Corso Garibaldi n. 50 (Piacenza).

 

Raccolta dei contributi valutativi sui documenti di Piano presentati

 

FASI SUCCESSIVE

 

  • predisposizione elaborati ai fini dell’adozione della variante al PIAE;
  • eventuale stipulazione degli Accordi territoriali con i Comuni interessati (nel caso di valore ed efficacia di PAE comunale)
  • adozione Piano con delibera del Consiglio Provinciale;
  • trasmissione documento a Regione, Province limitrofe, Comunità Montane e Comuni e agli Enti gestori delle aree naturali protette (Parco del Trebbia, Consorzio fluviale dello Stirone, Riserva naturale geologica del Piacenziano);
  • deposito e pubblicazione del Piano per la presentazione delle osservazioni (60 giorni);
  • riserve della Giunta regionale;
  • controdeduzione alle riserve Regionali e alle osservazioni pervenute;
  • espressione dell’intesa da parte della Giunta regionale;
  • parere Autorità competente VAS (Regione, nell’ambito dell’intesa);
  • acquisizione dell’intesa da parte dei Comuni interessati (nel caso in cui si decida di di conferire alla Variante PIAE valore ed effetti di PAE comunale)
  • approvazione Piano con delibera del Consiglio Provinciale;
  • pubblicazione sul BURERT dell’avvenuta approvazione;
  • efficacia del Piano dal giorno della pubblicazione nel BURERT.