AGGIORNAMENTO:Un uomo che trasporta su un carretto il corpo di un’anziana signora. Questa la macabra scena ripresa dalle telecamere di sorveglianza della discarica della periferia di Castelvetro che inchiodano, se mai ci fosse stato bisogno dopo la confessione, Giovanni Badalotti, assassino di Stella Peroni. Lo stesso Badalotti viene poi di nuovo seguito dall’occhio elettronico mentre spinge il carretto vuoto, essendosi appena disfatto del cadavere. E’ l’ennesima conferma di come siano andate effettivamente le cose, dopo le dettagliate descrizioni dell’assassino, accusato ora di omicidio volontario, tentata violenza sessuale e occultamento di cadavere. Gli inquirenti hanno interrogato i cinque amici che avevano trascorso il Sabato sera insieme al killer: i giovani, tutti tra i 20 e i 30 anni hanno raccontato che l’istinto violento dell’uomo era già emerso nel corso della serata quando, dopo un’abbondante bevuta, avrebbe avuto una violenta lite con altri clienti del bar di Cremona dove stavano passando la serata. Dopo essere stato riaccompagnato a casa, invece di andare a dormire, avrebbe messo a segno il delitto. Ora Badalotti si trova al carcere delle Novate. Sono attesi per oggi i risultati dell’autopsia che chiarirà se ci sia stata o meno la violenza sessuale, sempre negata dall’assassino.
Giovanni Badalotti è disagiato e sarà necessaria una perizia psichiatrica. Così si è espressa Lorena Marchino, l’avvocato dell’autore dell’omicidio di Stella Paroni. L’uomo in passato era già stato incriminato per una violenza ai danni di una ragazzina tredicenne e da anni era seguito dai servizi sociali che avevano contribuito a trovargli una casa e una lavoro. I vicini di casa avevano paura di lui tant’è che la figlia della donna uccisa era arrivata addirittura a donargli soldi e sigarette per garantirsi la sua simpatia e quindi la tranquillità.
A confermare ulteriormente lo stato psichico dell’uomo il racconto dei Carabinieri accorsi per primi sul luogo del delitto. Badalotti, che in quel momento era a passeggio col cane, avrebbe infatti offerto agli agenti il proprio aiuto per circondare la scena del crimine con i nastri segnaletici. Durante l’operazione i Carabinieri gli avrebbero chiesto le generalità e se sapesse qualcosa dell’omicidio. A quel punto il colpevole ha cominciato ad allontanarsi con fare sospetto tanto che gli agenti avrebbero deciso di bloccarlo e interrogarlo fino a scoprire che era proprio lui l’autore del delitto.