Pronto Soccorso: nuove regole per i ticket.

“Più informazioni ai cittadini”, lo chiede Andrea Pollastri nell’ambito della Commissione Regionale Politiche per la Salute che ha analizzato l’elenco delle prestazioni sanitarie offerte dai Pronto Soccorsi e la compartecipazione della spesa da parte degli utenti.

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Dal 2004, infatti, a fronte del fatto che tanti cittadini facevano ricorso ai Pronto Soccorsi per avere cure gratuite pur on trovandosi in situazioni di emergenza, causando così l’ingolfamento dei Pronto Soccorsi, con un conseguente rischio per coloro che effettivamente necessitano di cure immediate. Allora si decise di introdurre dei “codici-colore” (bianco, verde, giallo e rosso) stabilendo che le cure fornite per patologie non gravi o non urgenti necessitassero il pagamento di un ticket.

La Delibera proposta dalla Giunta Regionale ed esaminata dalla Commissione amplia il numero delle patologie per cui oggi è prevista la gratuità inserendo anche coliche renali, crisi d’asma, dolore toracico, tachiaritmie, glaucoma acuto, corpo estraneo oculare o dell’orecchio, epistassi e ogni cura per le donne in gravidanza.

Viene altresì confermata la gratuità di cura per gli stranieri irregolari che non possono fruire di altre forme di cura.

La nuova Delibera prende atto del fatto che il “codice-colore” non è servito a prevenire il ricorso non dovuto ai Pronto Soccorsi e prevede la sostituzione con la valutazione delle caratteristiche di appropriatezza, valutate caso per caso e con criteri semplificati.

“L’uso inadeguato dei Pronto Soccorsi – spiega Pollastri – ha causato problemi di carattere organizzativo e spreco di risorse preziose.

È quindi opportuno migliorare l’utilizzo del servizio di Guardia Medica e soprattutto puntare sulla corretta informazione dei cittadini affinchè ricorrano a questo servizio solo nei casi di utilità, ossia di reale emergenza.”

“Evidentemente – conclude l’azzurro – i sistemi informativi usati sino ad oggi sono stati insufficienti, così come l’introduzione del ticket non ha scoraggiato l’uso improprio delle strutture d’emergenza, è quindi il caso di fare verifiche aggiuntive sui nuovi strumenti da adottare.”

Durante la Commissione si è parlato anche dell’accreditamento dei Dipartimenti di Sanità Pubblica che si occupano sicurezza alimentare, benessere animale, qualità dei vita e dei luoghi di lavoro: Pollastri ha sostenuto la proposta, bocciata dalla maggioranza, di rimandare il tema per fare ulteriori valutazioni circa la possibilità di interferenze o possibili sovrapposizioni tra i soggetti che fanno riferimento alla Sanità Pubblica, oltre ai Dipartimenti in seno alle ASL, ARPA e Istituto Zooprofilattico